Ambiente e territorio

Ambiente Ravenna. Sassi (Misto) chiede indagine interna Regione su tecnico Protezione civile morto sul lavoro/ foto

Il consigliere dubita su adeguatezza dotazione antinfortunistica e sollecita chiarezza su dinamiche e responsabilità dell’incidente: “Sostenere la famiglia e attivarsi per il risarcimento”.

Avviare un’indagine interna in Regione e verificare se il dipendente della Protezione civile, morto sul lavoro durante il monitoraggio della diga di San Bartolo nel ravennate, fosse dotato di materiale antinfortunistico adeguato. Lo chiede, con un’interrogazione, Gianluca Sassi del Gruppo misto, che invita la giunta a fare chiarezza “sulle dinamiche e responsabilità che hanno portato al verificarsi di un fatto così grave” e a impegnarsi per il rispetto delle norme in materia di sicurezza dei lavoratori, dando sostegno alla famiglia della persona scomparsa e attivandosi per il risarcimento. Dopo l’incidente del 25 ottobre, la Procura di Ravenna ha annunciato che sul cedimento della chiusa di San Bartolo sul fiume Ronco verrà aperta un’inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo. “Dalle immagini dell’emittente Tr24- sottolinea il consigliere del gruppo misto- si evidenzia come il dipendente della Regione Emilia-Romagna, che purtroppo non è riuscito a mettersi in salvo, era intento a svolgere scrupolosamente il proprio lavoro. Il manufatto su cui si stavano effettuando i controlli non era stato dichiarato manifestamente soggetto a rischio di crollo imminente, sebbene la contigua strada era già stata chiusa al traffico, dopo che si erano verificate alcune frane sull’argine del fiume Ronco”.

Sassi fa sue le parole di una sigla sindacale, che a seguito dell’incidente ha scritto: “La sicurezza sul lavoro rimane solo sulla carta, si privilegiano interventi in emergenza in territori a rischio idrogeologico mentre si riduce sempre di più la manutenzione ordinaria, con mancanza di programmazione e investimenti sull’ambiente: tutto questo mentre i lavoratori sono esposti a rischi gravi e mortali”. Il consigliere reggiano interroga quindi la giunta per sapere se non si ritenga opportuno avviare un’indagine interna, in affiancamento a quella della magistratura, per verificare se la dotazione di materiale antinfortunistico assegnato al personale del servizio tecnico coinvolto sia congrua con la funzione svolta; se esistano protocolli per tali tipi d’intervento, “per chiarire le dinamiche e le responsabilità che hanno portato al verificarsi di un fatto così grave, affinché ci sia da parte della Regione Emilia-Romagna la massima chiarezza e impegno per il rispetto delle norme in materia di sicurezza dei lavoratori”.

(Giulia Paltrinieri)

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