“In data 5 Dicembre 2016 è stata effettuata una battuta di caccia al cinghiale nella Zac (Zona addestramento cani) Cà Monte di Baiso, in provincia di Reggio Emilia, in cui sono stati abbattuti diciannove esemplari, senza chiedere l’aiuto delle due squadre di braccata che operano nella zona, trasgredendo il protocollo di intesa firmato da associazioni agricole e squadre di braccata locali”. Lo scrive Gabriele Delmonte (Lega nord) in una interrogazione alla Giunta per sapere se “sia stata autorizzata la costituzione della Zona Addestramento Cani, interessata dalla battuta, e, in caso affermativo, quale accordo sia in essere con i proprietari dei fondi e se ritiene la procedura effettuata per l’abbattimento valida e regolare”.
Il consigliere- nel rilevare che “a fine giornata però la vigilanza venatoria ha contattato il macello di competenza per eviscerare i cinghiali e l’Azienda Usl, dopo i controlli compiuti dai veterinari sulle carcasse lavorate, ha ordinato l’incenerimento di 17 capi, mentre solo 2 sono risultati idonei dal punto di vista igienico per il consumo alimentare”- chiede alla Regione se ritiene “lo smaltimento delle carcasse uno spreco di denaro pubblico”.
Per Delmonte “si è manifestato un danno erariale nei confronti dell’Ente Pubblico, in questo caso la Provincia di Reggio Emilia, che ha dovuto spendere soldi pubblici per sostenere le spese di trasporto e smaltimento delle carcasse, oltre che pagare gli straordinari alla Polizia Provinciale impegnati nell’eviscerazione dei cinghiali”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Cesare Cicognani)