La centrale a biomasse che si vorrebbe realizzare a Villa Minozzo di Reggio Emilia finisce nel mirino di Giulia Gibertoni (Movimento 5 stelle). Molti cittadini sarebbero contrari al progetto, spiega la consigliera, “in quanto temono un peggioramento della qualità dell’aria, soprattutto nella vicinissima area sportiva, molto frequentata da persone, soprattutto bambini”, tanto che avrebbero raccolto una petizione e costituito il “Comitato No biomasse” che, tra l’altro, avrebbe già fatto ricorso al Tar.
“Mi domando se la Giunta regionale ritenga opportuna la scelta di tale ubicazione per una centrale a biomasse,” chiede la consigliera che domanda inoltre in quale fase sia il percorso autorizzativo e se esista almeno una bozza di contratto di affidamento della centrale o del piano finanziario.
Secondo i cittadini, aggiunge Gibertoni, “la scuola – che verrà riscaldata dalla centrale a biomasse – risulterebbe in una pessima classe energetica”. La pentastellata chiede quindi “quali siano i risultati del computo emissivo (emissioni totali) della centrale a biomasse calcolati secondo i criteri stabiliti dalla delibera regionale e se non sia più opportuno effettuare miglioramenti della classe energetica della scuola (rifacimento cappotto, ecc.) piuttosto che puntare sul riscaldamento di un impianto a biomasse”. “Con l’installazione di pompe di calore alimentate da fotovoltaico (che già esistono) e cappotto isolante esterno si abbatterebbero i consumi di oltre il 50 per cento con enormi benefici ambientali” suggerisce Gibertoni. La consigliera infine aggiunge che “nel progetto sarebbe prevista una seconda fase (a oggi solo ipotizzata) con ampliamento della rete del teleriscaldamento per riscaldare il teatro Mantellini (edificio poco utilizzato nella stagione invernale)”. Anche in questo caso, sul tetto del teatro sarebbe installato un impianto fotovoltaico che ad oggi non alimenta nessuna pompa di calore per riscaldare l’edificio.
(Francesca Mezzadri)