Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto): “No a deroga a deflusso minimo per prelievo idrico da torrente Enza”

Articolata interrogazione della capogruppo che mette in discussione la deroga per il prelievo a fini irrigui concessa pochi giorni fa al Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale

Giulia Gibertoni

E’ corretta le decisione presa qualche giorno fa da ARPAE di derogare al Deflusso Minimo Vitale (DMV) per il prelievo idrico a fini irrigui dal torrente Enza in località Cerezzola nel comune reggiano di Canossa, contrariamente a quanto prescritto da innumerevoli determinazioni e direttive in ambito regionale ed europeo?

Lo chiede Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) in un’articolata interrogazione alla Giunta regionale. La consigliera, ricordando l’iter autorizzativo che ha portato alla determinazione di pochi giorni fa, stigmatizza alcune possibili incongruenze e chiede pertanto tutta una serie di dati e risposte specifiche.

Innanzitutto Gibertoni vuole l’esplicitazione dei volumi effettivamente prelevati dal torrente Enza sia prima che successivamente alla richiesta di deroga avanzata dal Consorzio bonifica dell’Emilia centrale il 16 luglio scorso.

Oltre a ciò la consigliera chiede “se siano stati eseguiti dei controlli nei confronti dei soggetti richiedenti e quali siano stati gli esiti degli stessi e se siano stati eseguiti, a spese del soggetto richiedente, monitoraggi ambientali finalizzati a verificare la conservazione delle caratteristiche del corpo idrico a valle della presa, in relazione all’evoluzione della disponibilità idrica e ai quantitativi effettivamente derivati e con quali risultati”.

Ulteriore quesito posto dalla capogruppo, poi, riguarda lo stato attuale delle azioni di risparmio e razionalizzazione idrica “sia dal punto di vista della loro realizzazione e messa in atto sia degli studi già compiuti e quelli che ancora potranno essere compiuti”. Gibertoni, infine, ricordando le aree ambientali di pregio sottoposte a tutela specifica presenti a valle del prelievo idrico autorizzato, ribadisce come la deroga al DMV debba essere consentita a condizione che siano state adottate tutte le possibili strategie di risparmio idrico, che sia stata dimostrata l’impossibilità di individuare altre alternative di approvvigionamento e avendo già messo in atto azioni per rendere minimi gli effetti sulla salute umana e sugli ecosistemi.

Alla luce di tutto ciò, la capogruppo si chiede se la deroga al deflusso minimo vitale non “rischia, di fatto, di trasformarsi in un mero adempimento burocratico” come dimostrerebbe, nella vicenda dell’Enza, l’assenza dalla Conferenza di servizi che ha autorizzato il prelievo “di una sola voce contraria all’assenso della deroga”.

(Luca Boccaletti)

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