È Giulia Gibertoni (Misto) a intervenire con un secondo documento, un’interrogazione rivolta al governo regionale (la prima interrogazione risale all’agosto 2020), sullo sversamento nell’ambiente di letame e liquame provenienti da un’azienda agricola nel comune reggiano di Casina, nella zona di Pianzo (area Montale di Sopra).
La capogruppo spiega che, “dal 2010, malgrado le ripetute segnalazioni dei cittadini della frazione di Pianzo all’Ausl, ad Arpae e al Comune di Casina, continua a protrarsi questa situazione, con il passaggio delle sostanze inquinanti a poche decine di metri dalle abitazioni”.
La stessa Arpae, si legge nel testo dell’interrogazione, “svolgendo un sopralluogo, nel luglio 2015, riscontrava che ‘la concimaia oltre a essere completamente piena presenta parte del muro perimetrale di contenimento crollato, dalla stessa è avvenuta fuoriuscita di letame che ha invaso il declivio e raggiunto la sottostante strada vicinale, si è inoltre rilevata la presenza di una tubazione di attraversamento stradale che sbocca in un terreno e dalla quale sono avvenute fuoriuscite di deiezioni’, prevedendo quindi una sanzione amministrativa e sollecitando poi la sistemazione dell’impianto”. Per questo, spiega la consigliera, “il sindaco di Casina, nel 2017, chiedeva all’azienda agricola, con un’ordinanza, di eliminare le irregolarità riscontrate (in particolare il ripristino del contenitore di stoccaggio delle deiezioni e dei liquami con rifacimento del muro di contenimento collassato e la realizzazione di tutte le opere necessarie al regolare funzionamento)”. Peraltro, prosegue, “nel novembre 2020, Arpae prevedeva un secondo sopraluogo, comminando una seconda sanzione per le stesse motivazioni”. Inoltre, rileva la capogruppo, “sempre nella stessa frazione casinese risulta una seconda azienda che non gestirebbe correttamente gli effluenti prodotti dall’allevamento (la vita degli abitanti sarebbe resa impossibile dai miasmi irrespirabili che si sprigionano dalla vasca di deposito degli effluenti e che sarebbero dovuti alla presenza di liquame a vista che fatica a drenare nelle vasche di raccolta)”.
Gibertoni chiede quindi l’intervento della Regione Emilia-Romagna, sollecitando nuovamente il coinvolgimento di Arpae e del Comune di Casina (oltre eventualmente della magistratura per accertare possibili illeciti). “Gli abitanti di Pianzo- conclude la consigliera- meritano rispetto e non è accettabile che leggi e regolamenti statali e regionali, in particolare in materia ambientale e agronomica, vengano disattesi”.
(Cristian Casali)