Fare chiarezza sul divieto della doppia iscrizione alla caccia al cinghiale, sia in forma di braccata che di girata, e alla presenza di distretti di caccia superiori al limite previsto, segnalati nell’ambito dell’Ambito territoriale di caccia della provincia di Reggio Emilia.
A chiederlo è un’interrogazione della Lega a firma dei consiglieri Maura Catellani (prima firmataria) e Gabriele Delmonte. “Da informazioni raccolte sul territorio della provincia di Reggio Emilia, sembra che l’ATCRE3 stia vietando la doppia iscrizione per la caccia in squadra al cinghiale, in forma di Braccata e in forma di Girata, solo per i propri iscritti, divieto che si scontrerebbe con i regolamenti regionali che consentono invece la doppia iscrizione senza vincoli. Nel medesimo ATC, inoltre, pare che la suddetta limitazione riguardi solo gli iscritti nello stesso ATC mentre a chi è iscritto alla caccia in braccata in altro ATC, sarebbe consentita la doppia iscrizione”, spiegano i leghisti per i quali “sempre da segnalazioni territoriali risulterebbe, infine, che nello stesso ambito territoriale di caccia, siano presenti distretti di caccia superiori al limite previsto dal Regolamento regionale, che prevede un massimo di 15.000 ettari, e distretti limitati a 12.000 ettari, consentendo, questi ultimi, un prelievo in misura minore ai cacciatori assegnatari”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se sia legale l’azione dell’ATC reggiano nel vietare la doppia iscrizione sia alla caccia in forma di Braccata sia alla caccia in forma di Girata, ai propri iscritti, oltre che nella delimitazione di distretti di caccia non in linea con quanto previsto dal Piano Faunistico Regionale, e se intenda verificare questa ed eventuali ulteriori segnalazioni in sede di Conferenza regionale degli ATC”.
(Luca Molinari)