L’attuazione e gli effetti per il sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata (previsti dalla legge regionale 16 del 2015) sono state presentate in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro.
La giunta ha spiegato di aver raggiunto gli obiettivi previsti: raggiungimento del 73% di differenziata e riciclaggio al 70%. “Tutti obiettivi superati, anche perché erano quelli fissati al 2020”. Non è stato, invece, raggiunto quello della riduzione dei rifiuti pro capite dal 20 al 25%, come hanno fatto notare alcuni interventi della Lega. La Regione ha risposto che è vero “ma stiamo lavorando. Non era però una leva solo in mano al pubblico. La regione ha la produzione di rifiuto urbano più alto della media nazionale, anche perché quelli di produzione industriale erano assimilati a quelli urbani”.
Il Fondo d’Ambito, gestito da Atersir (Agenzia servizi idrici e rifiuti) – che ha previsto circa 5 milioni l’anno, dal 2016 al 2021 – ha in totale un “tesoretto” di 55 milioni di euro con cui si potranno avviare politiche per la riduzione dei rifiuti e la prevenzione. Una tabella, mostrata dal direttore Vito Belladonna, mostra le prospettive per il 2023: promozione del compostaggio domestico, informatizzazione dei servizi (a chiamata), nuovi centri di raccolta e stazioni di compattazione, ecomobile, tutoraggio e informazione per le utenze turistiche, contrasto all’abbandono, fototrappole, schede di progetto precompilate. Tra le novità del fondo, ci sono i fondi destinati alla montagna, per aiutare i comuni a raggiungere gli obiettivi di piano. La trasformazione verso la tariffa puntuale è salita del 13% dal 2016 fino a 2023 con 111 comuni (su 300), “siamo lontani dall’obiettivo di tutti comuni, ma la scadenza è stata prorogata al 2024”.
RIFIUTI SMALTITI Nel 2021 sono state smaltite 789mila tonnellate di rifiuti (703mila nel termovalorizzatore) e 37 in discarica: un dato in linea con il 2020. E il nuovo Piano rifiuti non prevede più rifiuti in discarica (tranne alcuni speciali) entro il 2027. Per la giunta, un aumento della differenziata ha portato a un calo dei rifiuti indifferenziati. Entro il 2025, la raccolta differenziata dovrà arrivare all’80% (oggi in regione siamo al 73%) come prevede il Patto per il lavoro e il clima. Riuso e riciclaggio (al 2027) dovranno essere al 66% – oggi si è al 55% per il riciclaggio, più della quota chiesta dalla Ue – che coincide con vecchio obiettivo del 70. Per la Regione “tutto ciò che viene raccolto va alla differenziata e alle filiere di recupero e riciclaggio. Vanno migliorate le prestazione di alcune filiere, tra cui quella nuova del tessile”.
Il consigliere Michele Facci (Lega) ha sottolineato come “la riduzione della produzione di rifiuti non sia calata come si prevedeva. Nel 2011 si producevano 673 kg per abitante, nel 2021 si parla di 637 kg per abitante e la previsione era di un calo del 20-25% non è stata raggiunta”. Il consigliere ha poi chiesto: “Cambiando la modalità di calcolo, l’obiettivo sarebbe, entro il 2027, di un massimo di 120 kg per abitante di rifiuto non inviato a riciclaggio: è corretto sostenere che oggi la produzione di rifiuti pro capite superi i 170 kg pro capite”? La differenziata ha raggiunto risultati (73%), “ma differenziata non vuol dire riciclaggio. E quando si parla di riciclaggio al 70% è quello rispetto alla quota di differenziata. Che fine fa la quota che manca? I valori vanno indicati in modo più chiaro. Infine, positiva l’azione sui Comuni virtuosi. Si investe per aiutarli a raggiungere gli obiettivi, ma manca ancora l’incentivo all’imprenditoria per il settore riciclo-riuso”.
Il consigliere Simone Pelloni (Lega) ha affermato che “il cittadino non sa quale sia la sua tariffazione o tassa. In attesa di regolamento della legge per il 2023, i comuni che hanno una tassa ipotizzano cifre in sede di bilancio. Chi ha la tariffazione può incentivare le politiche di raccolta, ma se non si conoscono i parametri non si può fare. Solo 110 Comuni su 300: quanto è puntuale la tariffazione? Era uno degli obiettivi della legge “chi inquina paga”. Inoltre, si ha una quantità di raccolta diversa in base ai diversi gestori. Atersir deve prestare più attenzione a chi raccoglie i rifiuti”.
La Regione ha replicato che decidere la tariffazione o la tassa “è una scelta dei Comuni, in base alla legge 15 del 2015. Stiamo preparando il regolamento. Abbiamo imposto la misurazione del rifiuto: è obbligatorio. Il Comune ogni anno articola le tariffe per i cittadini e la cifra si conosce”.
ATERSIR Gli obiettivi sono incentivare i centri comunali del riuso, 32 progetti di cui 29 finanziati; la riduzione della produzione (tra cui plastic free) ha visto 235 progetti che hanno avuto contributo; risorse ai Comuni virtuosi e supervirtuosi (quelli che hanno già raggiunto i 110 kg di rifiuti non riciclati pro capite); aiuti alla montagna per raggiungere gli obiettivi e creare anche centri del riuso.
Dal 2016 al 2021 sono stati mobilitati 74 milioni per i finanziamenti. Sui Comuni virtuosi, l’incentivo (5 milioni l’anno) pesava per 3,97 euro per abitante nel 2016 ed è sceso fino a 1,33 euro del 2021. In sei anni sono stati presentati 215 progetti di prevenzione in 273 comuni. Inoltre, “la flessibilità della gestione ha consentito risparmi ai cittadini grazie all’avanzo 2022 di 1,4 milioni e con quello del 2023, di 1,2 milioni, si sono realizzati nuovi bandi (plastic free)” ha detto Atersir. La Regione ha alimentato il Fondo d’ambito dalle origini, nel 2016, erogando 29 milioni. Al Fondo partecipano anche i Comuni e si è strutturato per 55 milioni. Il tesoretto con cui avviare politiche di riduzione dei rifiuti e di prevenzione.
(Gianfranco Salvatori)
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