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Ambiente Rimini. Piccinini (M5S): “Occorre un intervento risolutivo nell’oasi di Torriana”

La consigliera ritorna sul tema della perimetrazione dell’oasi di Torriana e i metodi utilizzati per ridurre la popolazione dei cinghiali, oggetto di un suo precedente atto ispettivo, e sollecita l’attuazione di un modello realmente partecipativo per la zona

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ritorna sul tema della perimetrazione dell’oasi di Torriana e sui metodi attualmente utilizzati per ridurre la fauna di ungulati della zona. Per la consigliera la situazione attuale continua a destare preoccupazione e contrarietà”, soprattutto nel metodo utilizzato per ridurre la popolazione di cinghiali della zona, che consta prevalentemente in battute di caccia “a braccata”. Per Piccinini “le braccate dentro l’oasi, oltre a non ottenere alcun risultato, spingono i cinghiali in tutto il territorio esterno con aumento esponenziale dei danni per l’agricoltura e delle conseguenti richieste di rimborsi”. Per l’esponente 5 Stelle sarebbero da valutare “modalità diverse di intervento, come quelle dei cosiddetti ‘chiusini’, impiegati con successo dagli agricoltori dell’area e ora invece, a quanto risulta, non più autorizzati”. Vista la situazione esistente e le proposte avanzate da vari comitati e associazioni, Piccinini chiede alla Giunta regionale se intenda “promuovere un reale processo di partecipazione sulla perimetrazione dell’oasi, con il coinvolgimento effettivo di residenti e sindaci (a differenza di quanto avvenuto nella precedente decisione della riduzione)”, oltre “ad autorizzare gli agricoltori di Torriana Montebello alla cattura dei cinghiali con chiusini, rivelatosi come sistema efficace, adottato nei territori con particolare valenza ambientale (parchi, oasi. ecc.)”. Oltre ai quesiti posti, la consigliera chiede anche di togliere i limiti di capi abbattuti con i metodi selettivi delle altane e, in generale, di “assumere un provvedimento regionale di limitazione per la sospensione della caccia ai cinghiali col metodo della braccata in tutto il territorio dell’oasi secondo la precedente perimetrazione, come peraltro consentito dall’articolo 51 della legge regionale 8 del 1994”. “

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