Ambiente e territorio

“Ripristinare i contenuti originari del calendario venatorio”

Approvata la risoluzione presentata da Massimo Bulbi (Pd) che sollecita anche studi scientifici delle specie di interesse e richiede l’inserimento di moriglione e pavoncella tra le specie cacciabili.

Tornare al calendario venatorio 2022-2023 nella sua formulazione originaria, inserire tra le specie cacciabili (stante l’approvazione del piano di gestione nazionale) il moriglione e contestualmente proseguire l’attività di ISPRA per analogo piano nazionale della pavoncella.

Su queste richieste principali verte la risoluzione presentata da Massimo Bulbi (Pd) approvata nella seduta odierna della commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini. A supporto delle richieste formulate nell’atto di indirizzo sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Rontini, Daffadà, Costi, Sabattini, Fabbri, Rossi e Marchetti a cui in commissione si è aggiunto anche il consigliere Massimiliano Pompignoli (Lega), il consigliere dem chiede “l’attivazione di tutte le campagne di monitoraggio che si rendano necessarie per motivare le scelte relative ai calendari venatori e gli enti o istituti scientifici più qualificati per procedere a un’autorevole valutazione dei dati raccolti, onde rendere scientificamente solidi gli eventuali discostamenti dai pareri resi a livello nazionale da ISPRA”.

Bulbi, infine, lamenta ingenti danni economici subiti dai cacciatori a fronte del ricorso delle associazioni ambientaliste al Tar e la conseguente gestione della pratica tra Tribunale Amministrativo Regionale e Consiglio di Stato con relativa pronuncia finale arrivata oltre la scadenza naturale del calendario venatorio. Per il consigliere “chi si iscrive alla caccia ha il diritto di conoscere in anticipo il calendario venatorio, che deve essere chiaro e stabile, non è accettabile che il calendario venga limitato o interrotto dopo l’inizio della stagione venatoria, perché questo lede un diritto soggettivo acquisito al momento del pagamento della tassa di iscrizione e delle altre tasse correlate”.

La trattazione della risoluzione, avvenuta in stretta correlazione con il parere espresso sul Calendario venatorio regionale 2023-2024 ha segnato anche la convergenza anche di alcuni gruppi di minoranza sul testo proposto anche se Stefano Bargi (Lega) e Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) hanno tacciato l’atto di indirizzo come “un pallido strumento di difesa del Calendario venatorio regionale che accoglie diverse proposte fatte dall’opposizione solo ora”.

Massimo Bulbi nell’accettare la convergenza registrata sulla sua risoluzione, ha rimarcato “come forse la politica avrebbe dovuto votare compattamente il calendario venatorio 2023-2024 proposto dalla giunta per dare un segnale di grande forza e compattezza di tutto il mondo politico regionale”.

(Luca Boccaletti)

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