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Ambiente. Rontini (Pd): sentenza Consiglio stato e Sblocca cantieri hanno fermato il recupero dei rifiuti

Focus della consigliera democratica sul blocco delle autorizzazioni degli impianti di recupero

Manuela Rontini (Pd)

La filiera del riciclo dei rifiuti finisce al centro di un’interrogazione di Manuela Rontini del Partito democratico, che ha presentato un focus sulle aziende regionali che hanno subito effetti negativi dalla sentenza del Consiglio di Stato e del decreto Sblocca cantieri. Due provvedimenti che hanno provocato “il blocco delle nuove autorizzazioni degli impianti di recupero- spiega la consigliera- delle autorizzazioni degli ampliamenti di quelli esistenti (per far fronte alle maggiori quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato, per poi avviarli al recupero di materia) e, addirittura, lo stop per gli impianti esistenti che necessitavano del rinnovo dell’autorizzazione in scadenza”. L’esponente dem chiede quindi quante di queste aziende abbiano subito conseguenze e a quante, invece, non è stato possibile rinnovare le autorizzazioni in scadenza.

La consigliera sollecita inoltre l’esecutivo regionale a intervenire “per recuperare le progettualità e gli ingenti investimenti sull’impiantistica di queste aziende, ora che la norma nazionale- si legge nel documento- consente alla Regione di entrare nel merito delle richieste pervenute e valutarle caso per caso”. Infine Rontini chiede di “dare la massima priorità all’esigenza di ritornare operativi in tempi celeri e quindi aggiornare nel più breve tempo possibile le strutture tecniche territoriali coinvolte nei processi autorizzatori fornendo indicazioni e linee guida sull’applicazione omogenea ed uniforme della nuova normativa sull’intero territorio regionale”.

La democratica nell’atto ha ricordato il percorso normativo, sia europeo che regionale, evidenziando come dopo la sentenza del 28 febbraio 2018, la 1229 del Consiglio di Stato, è stata esclusa la possibilità per le Regioni di autorizzare l’End of Waste caso per caso riservando questa facoltà in via esclusiva allo Stato. “Questa sentenza- si legge nel documento- ha di fatto bloccato l’intero settore dell’End of Waste, italiano e regionale”. Lo Sblocca cantieri, emanato per risolvere la situazione, ha invece “ingessato il riciclo dei rifiuti” perché per la cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) ha indicato il decreto ministeriale del 5 febbraio 1998. Un decreto però, mette in evidenza Rontini, non “aggiornato in relazione alle nuove tipologie di rifiuto, alle nuove tecniche e ai nuovi prodotti che, via via, si sono sviluppati. In venti anni- continua la consigliera dem- con grave sottovalutazione, questo aggiornamento non è stato fatto, lasciando che se ne occupassero le Regioni, con le autorizzazioni caso per caso, fino alla sentenza del Consiglio di Stato che le ha poi bloccate”. L’emanazione dello Sblocca cantieri ha quindi “ulteriormente bloccato lo sviluppo di nuovi impianti e nuove attività industriali che erano pronte a partire e che avrebbero portato vantaggi ambientali, occupazionali ed economici”.

Nei mesi scorsi, si legge ancora nel documento, grazie alle sollecitazioni delle associazioni di categoria e delle imprese del settore, sono state presentate proposte di emendamento in grado di risolvere il problema. Nessuna risposta però, sottolinea la democratica, “è arrivata dal Governo, con la conseguenza che molte aziende si sono trovate in seria difficoltà e alcuni impianti sono stati fermati”.

(Andrea Perini)

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