L’Assemblea legislativa ha respinto la risoluzione della Lega contro le recenti direttive dell’Unione europea in materia di “casa green” e motori non elettrici.
“Dobbiamo sostenere il governo italiano in tutte le azioni che porterà avanti in sede europea per provare ad arginare questa ennesima ‘eurofollia’”, spiega Emiliano Occhi (Lega) per il quale “per sistemare in classe ecologica tutte le case italiane si dovrebbero affrontare spese insostenibili. Per questo le proposte dell’Ue le chiamiamo eurofollie, perché, oltretutto, depauperano il valore degli immobili. La proposta, inoltre, mette a rischio 500mila posti di lavoro nel settore automobilistico”.
“Gli obblighi legati alla casa green non sono certo dietro all’angolo, però dobbiamo affrontare queste problematiche in maniera non strumentale e non in modo improvvisato. Noi vogliamo aiutare cittadini e imprese in questa attività”, spiega Marco Fabbri (Pd) per il quale le norme europee puntano a un obiettivo comune che è quello di ridurre le emissioni inquinanti. Per raggiungere questo risultato si chiede di intervenire sul maggior numero di edifici possibili.
Dal canto suo Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha sottolineato come “l’obiettivo di questa direttiva è colpire la piccola proprietà immobiliare per rendere sempre più i cittadini schiavi di gruppi finanziari: questo è un regalo agli speculatori immobiliari. La destra, dall’Europarlamento a questa Regione, è coerentemente contraria a questa forma di patrimoniale mascherata e chi vota a favore di questa risoluzione è a favore dei cittadini, dell’imprese e dell’Italia”.
“Si tratta di cambiamenti molto complessi da gestire: molti di noi condividono le idee di fondo di queste direttive, ma siamo consci che ci sono problemi concreti nel superare i veicoli a motore termico. Questo stop rischia di creare situazioni serie per cittadini e imprese e per questo non siamo così convinti che la Regione debba aderire in maniera acritica a queste direttive”, spiega Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) che ricorda come “ci asterremo sulla risoluzione, perché, pur ritenendo importanti in temi di cui si parla, serve un approccio diverso”.
“Il Pd sta facendo una battaglia ambientalista sulla pelle di tutti i cittadini: siamo contrari a direttive che vanno a incidere sulle tasche e sui posti di lavoro degli italiani”, spiega Massimiliano Pompignoli (Lega) che ricorda come anche le associazioni dei costruttori abbiano dubbi nonostante la direttiva europea sulle case green vada nella direzione di una riqualificazione degli immobili: “L’Ance -spiega il leghista- dice che è impossibile riqualificare un tal numero di immobili, nove milioni, in così poco tempo. Spiace che il Partito democratico non si faccia carico di queste preoccupazioni”.
“Non possiamo dire ‘questa cosa non si può fare’ e non farla: così non si migliora la qualità della vita del pianeta. La destra vuole che ci sottraiamo a questo dibattito”, replica Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) per il quale “non si può rinunciare alla ricerca e scegliere un percorso che ci porterà inesorabilmente a essere isolati”.
“Perché chi sostiene queste proposte di tutela dell’ambiente non ci spiega mai l’efficacia di queste misure? Siamo tutti a favore di un mondo migliore, con minor impatto dell’uomo sulla natura, però non c’è chiarezza sugli interventi scelti per raggiungere questi obiettivi. Intervenire sul patrimonio residenziale immobiliare è una pessima misura”, spiega Stefano Bargi (Lega).
Per Silvia Zamboni (Europa Verde) “fare scelte come quelle proposte dalle direttive europea è una svolta globale, ma è altrettanto globale la crisi ambientale a cui stiamo assistendo: gli scienziati ci dicono che abbiamo poco tempo per invertire le modalità di vita e di produzione per evitare che la crisi climatica sia irreversibile. Anche in Assemblea legislativa, sul sito Internet istituzionale, abbiamo messo l’orologio climatico che ci ricorda come siano pochi gli anni, circa sei, quelli che abbiamo ancora a disposizione”.
“Il centrodestra ha idee confuse su questi temi: Bargi dice che non si deve toccare il patrimonio immobiliare, ma poi dove governa il centrodestra le Regioni hanno fatto la battaglia per acquisire i crediti legati ai bonus edilizia salvo poi abolirli quando è andato al governo del Paese”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) che incalza: “Legato al surriscaldamento globale c’è il problema della siccità: quando non piove il centrodestra dice che bisogna sostenere gli agricoltori, ma poi quando c’è da assumere scelte nette, si sfila. Non si capisce quali siano le soluzioni caldeggiate dal centrodestra”.
“Alzare le mani e dire ‘è complicato e quindi non facciamo nulla’ è il modo per acuire i problemi: certo che è difficile intervenire sul patrimonio immobiliare però bisogna cominciare a operare”, spiega Andrea Costa (Pd) che ribatte punto a punto alle critiche della destra ricordando come “riqualificare un palazzo non vuol dire svalutarne il valore, anzi è vero il contrario: non riqualificare è svalutare un edificio e tutte le ricerche di dicono che riqualificare un edificio vuol dire fargli aumentare del 30% il valore e questo lo si è visto nella ricostruzione post sisma 2012 in Emilia. Dobbiamo accompagnare gli italiani nella riqualificazione degli edifici”.
“La transizione ecologica si farà, solo con tempi diversi e modalità migliori di quelle proposte: Fratelli d’Italia ha le idee chiare ed è coerente. Ribadiamo che il patrimonio immobiliare è sacro e non si tocca”, taglia corto Marta Evangelisti (Fdi)
(Luca Molinari)