“Per il territorio emiliano-romagnolo occorrono misure speciali e, soprattutto, politiche coraggiose che vadano ben oltre gli slogan”. È Giulia Gibertoni dei Cinquestelle a chiedere, in un’interrogazione, che il governo regionale, mediante la dichiarazione dello stato d’emergenza ambientale e climatica in Emilia-Romagna, adotti “correttivi al piano regionale dei trasporti, sbilanciato su infrastrutture e autostrade”, riveda “la nuova legge urbanistica regionale, tagliando le numerose deroghe al cemento e anticipando per il territorio emiliano-romagnolo il saldo zero al 2020”, e predisponga “un cronoprogramma dettagliato sulla dismissione di inceneritori e megadiscariche”.
Oltre al peggior dato, spiega la consigliera, “a livello internazionale per qualità dell’aria, la pianura padana ha anche il record per innalzamento della temperatura (a queste latitudini sfiora i 2,5 gradi)“.
Gibertoni rileva poi che a una precedente richiesta, dello scorso ottobre, sull’attivazione dello stato di emergenza in regionale “l’assessora Gazzolo aveva risposto che ‘si ritiene che la Regione Emilia-Romagna abbia già attivato ogni strumento atto a riportare le problematiche di qualità dell’aria nelle sedi competenti ai vari livelli istituzionali, al fine di coinvolgere tutti gli attori responsabili’, che equivaleva a dire: è tutto sotto controllo, niente dichiarazione dello stato di emergenza”.
(Cristian Casali)