Ambiente e territorio

Ambiente. Un albero per ogni emiliano-romagnolo, Sassi (Misto): “Così combattiamo inquinamento e riscaldamento globale”

Quattro milioni e mezzo di piante per un totale di 9.000 ettari di superficie. Secondo il consigliere la proposta è “una sfida di grande portata che richiede una precisa pianificazione”

Gian Luca Sassi (Misto)

Quattro milioni e mezzo di alberi, uno per ogni emiliano-romagnolo, da piantare nei prossimi cinque anni per ridurre la presenza di CO2 e le polveri sottili. Lo chiede Gian Luca Sassi del Misto in una risoluzione, sollecitando l’esecutivo a impegnarsi dal punto di vista climatico e ambientale per contenere il riscaldamento globale, abbattere i quantitativi di gas serra e migliorare la qualità dell’aria. Senza dimenticare l’importanza di “far crescere la dotazione di verde pubblico con dei veri e propri boschi urbani attorno alle città”, visto che “l’Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla pianura Padana, detiene il triste primato delle aree più inquinate di Europa. Solo così, spiega Sassi, “la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale assume un senso”.

Fondamentale, dunque, tutelare con un piano organico tutti gli ambienti naturali del territorio regionale, prevedendo provvedimenti più restrittivi per loro uso e salvaguardia. Va infatti in questa direzione il progetto dei quattro milioni e mezzo di alberi da piantare nei prossimi cinque anni per un totale di 9.000 ettari, “una sfida di grande portata che richiede una precisa pianificazione”, non solo a livello paesaggistico ma anche finanziario. Iniziativa “tutto sommato semplice” per arricchire il verde urbano e per portare benefici alla salute dei cittadini, con conseguente riflesso positivo sui costi della sanità pubblica per le malattie provocate dall’inquinamento atmosferico. 

“Occorre aggiornare la legislazione regionale vigente in favore del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e ambientali della Strategia nazionale del verde urbano”, sottolinea l’esponente del Misto, tenendo conto sia dei parametri Fao in termini di foreste urbane sia degli obiettivi indicati dalle Nazioni Unite “per assicurare spazi verdi sicuri e accessibili entro il 2030”.

(Nicoletta Pettinari)

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