Dopo le proteste degli abitanti di alcuni comuni emiliano-romagnoli nel cui territorio sarebbero stati effettuati interventi con prodotti fitosanitari ad azione diserbante lungo massicciate ferroviarie e stradali o comunque in aree extra agricole, Igor Taruffi (Sel) ha rivolto un’interrogazione in Regione per sapere quante comunicazioni in tal senso siano pervenute ai servizi di prevenzione delle Ausl e all’Arpa nel corso del 2013 e del 2014, in linea con quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale in tema di impiego di diserbanti in aree extra-agricole (Dgr. 1469/1998). In proposito, l’esponente di Sel chiede anche se la Regione non ritenga opportuno emanare una nuova norma che aggiorni l’attuale accogliendo i contenuti della direttiva europea in materia (2009/128/CE) recepita dal nostro Paese con il decreto legislativo 150 del 2012 a seguito del quale, nel gennaio del 2014, è stato adottato il Piano di azione nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei pesticidi.
“I ripetuti e anche recenti gravissimi episodi d’inquinamento delle acque devono far sì che l’attenzione sia sempre massima verso tutte le potenziali fonti di rischio”, sottolinea Taruffi, ricordando in proposito che “i prodotti fitosanitari ad azione diserbante hanno la possibilità di contaminare i terreni e successivamente (per ruscellamento o percolazione) sia le acque superficiali che quelle di falda”. Senza contare, aggiunge, che l’uso di diserbanti in luogo dello sfalcio “riduce drasticamente la biodiversità vegetale e animale e genera indebolimento delle scarpate con il verificarsi di frane e smottamenti”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(is)