“Strumento in sostanziale continuità con quello del 2022”. Così l’assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi nel presentare il documento che regola ogni aspetto dell’attività venatoria regionale. “Rispetto all’iter autorizzatorio -continua Mammi- abbiamo mandato la richiesta di parere sia ad ISPRA che al settore parchi nello scorso mese di aprile. Per quanto riguarda ISPRA, ricordo che è possibile derogare le indicazioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale seppur motivando tale scelta. Per il settore parchi, invece, le norme nazionali non prevedrebbero il passaggio con il settore parchi, ma noi lo abbiamo previsto per evitare qualunque forma di contenzioso”. Mammi ha poi specificato alcune piccolissime variazioni legate a come si andrà a dipanare il calendario nell’immediato futuro. Per quanto riguarda moriglione e pavoncella, infine, Mammi ha confermato come la prima specie sarà inserita quanto prima nel calendario venatorio ora che è stato varato un Piano nazionale di gestione. Per la pavoncella è poi previsto medesimo indirizzo quando verrà redatto analogo documento su base nazionale.
Massimiliano Pompignoli (Lega) ha lodato la scelta della giunta di riproporre il calendario venatorio in continuità a quanto era stato fatto l’anno scorso. “Rilevo anche -ha poi continuato il leghista- che il numero dei cacciatori è in costante calo in questi anni e ciò anche per le restrizioni del calendario emiliano-romagnolo rispetto ad altre regioni limitrofe. È necessario poi trovare validi strumenti per contrastare le associazioni animaliste che probabilmente impugneranno anche quest’anno il calendario e che si sono sottratte l’anno scorso a un giudizio più completo ritirando strumentalmente gli esposti presentati”.
Massimo Bulbi (Pd) ha definito come “inaccettabili le strumentalizzazioni attuate dalle associazioni ambientaliste sulla vicenda del calendario venatorio dell’anno scorso ma avevamo e abbiamo bisogno di contrastare adeguatamente la proliferazione dei cinghiali”. Per Bulbi, al fine di varare calendari inoppugnabili, è necessaria un’opera capillare di osservazione e monitoraggio che, magari anche in collaborazione con altre Regioni, conduca a calendari certi anche per rispetto ai cacciatori che sono cittadini con eguali diritti come tutti gli altri emiliano-romagnoli”.
Stefano Bargi (Lega) concorda sulla necessità dei monitoraggi “perché il calendario venatorio regionale, così riproposto, presenta le stesse fragilità dell’analogo documento dell’anno scorso, quindi le associazioni animaliste potranno riproporre lo schema attuato nella scorsa stagione. Solo monitoraggi certi e autorevoli permetteranno di proporre modifiche al calendario così restrittivo della nostra Regione”.
Infine, per Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) le ricostruzioni fatte sulla vicenda del calendario venatorio regionale “è particolarmente onesta intellettualmente e proprio le opposizioni erano state le prime a far rilevare la ridicolezza del parere fornito da ISPRA nella scorsa stagione, mentre trovo abbastanza inopportuno tacciare apertamente la giustizia di scorrettezza istituzionale”.
(Luca Boccaletti)