Ambiente e territorio

Più controlli su attività con cani da caccia

La capogruppo chiede la modifica della legge regionale sulla protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria, per vietare in maniera chiara le attività cinotecniche in contrasto con le finalità di tutela dei territori in cui si svolgono tali manifestazioni

“Mettere mano alla legge regionale 8/94 (Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria) inserendo uno specifico emendamento per prevenire in futuro lo svolgimento di attività cinotecniche (gare, prove, competizioni, addestramento di cani) che siano in contrasto con le finalità di tutela previste nei territori in cui si svolgono”.

È la richiesta che Silvia Zamboni (Europa Verde) rivolge all’esecutivo regionale in un’interrogazione trattata negli odierni lavori della commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.

La capogruppo origina la sua richiesta con le polemiche scaturite dal “campionato italiano per delegazioni Sis su selvaggina naturale” organizzato lo scorso 23 settembre dalla Società italiana setter. Alla manifestazione, che prevedeva tre competizioni per cani da caccia, da svolgersi nelle zone di ripopolamento e cattura (ZRC) delle province di Reggio Emilia, Parma e Modena, si è opposta la lega antivivisezione (LAV) con una specifica diffida alla Giunta, poiché lo stesso dettato della legge regionale prevede che l’addestramento, l’allenamento e le gare dei cani da caccia si possano svolgere nelle zone di ripopolamento e cattura “solo se autorizzate dalla Regione e a patto che tempi e modi non contrastino con le finalità previste per detti istituti”.

Considerando anche il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale secondo cui queste attività potrebbero arrecare specifici danni all’habitat, Zamboni propone una modifica alla legge regionale che disciplina la protezione della fauna selvatica e l’esercizio dell’attività venatoria con un’azione nelle disposizioni collegate alla legge di stabilità ed al bilancio di previsione 2023-2025 della Regione Emilia-Romagna. “Un passaggio più chiaro rispetto a quello attuale -specifica l’esponente di Europa Verde- che precluda le zone di ripopolamento e cattura a questo tipo di manifestazioni”.

In fase di replica, è stato chiarito che l’Assessorato all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca è intenzionato ad uniformare e disciplinare la materia, ma procederà con direttive vincolanti che, tenendo conto delle indicazioni di Ispra, andranno a indicare le modalità di applicazione della legge.

Zamboni si è quindi dichiarata parzialmente soddisfatta: “Bene che l’Assessorato ammetta il problema e che voglia risolverlo ma rimaniamo delusi per la volontà di non voler utilizzare lo strumento delle disposizioni collegate alla legge di stabilità e bilancio che avrebbe assicurato un percorso nettamente più celere”.

(Luca Boccaletti)

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