Ambiente e territorio

Zamboni (Europa Verde): più tutele per le aree ambientali protette

La risoluzione afferma che “la Regione è inadempiente. Il ritardo nella designazione delle nuove aree, dove sono previste maggiori tutele, ha fatto aprire dall’Ue una procedura d’infrazione verso l’Italia. In alcuni siti ci sono competizioni sportive di moto e auto”

Ampliare e prevedere maggiori tutele per le zone protette (SIC/ZSC), nuovi piani di gestione per quelle aderenti alla Rete Natura 2000.

L’impegno chiesto alla giunta è contenuto in una risoluzione di Silvia Zamboni, capogruppo di Europa verde. La consigliera ricorda che la legge urbanistica regionale prevede che la “Regione concorre al finanziamento dei progetti regionali di tutela, recupero e valorizzazione del paesaggio attraverso appositi contributi agli enti territoriali. La Ue, a causa dei ritardi nella designazione delle SIC/ZSC e alla non corretta definizione degli obiettivi e delle misure di conservazione per le aree ZSC, nel 2015 ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia”. Il ministero dell’Ambiente ha più volte chiesto alle Regioni di “approvare gli obiettivi e le misure di conservazione per le ZSC. L’Emilia- Romagna è tra le sette le Regioni che risultano ancora inadempienti”. Nel 2022, la Regione ha coinvolto i gestori delle aree protette e gli enti locali per proposte di ampliamento di SIC e ZSC. Le deliberazioni della Regione erano attese per la fine del 2023. A Novembre 2023, la Regione, “ha affidato a un raggruppamento temporaneo di imprese l’incarico di ridefinire gli obiettivi e l’aggiornamento delle misure di conservazione e dei piani di gestione dei siti NATURA 2000″. L’avviso di manifestazione di interesse, oltre ad attuare la direttiva Ue “Habitat”, prevede di “risolvere le criticità evidenziate dalla procedura d’infrazione europea in atto”. 

Dai territori, però, ad Europa verde arrivano “segnalazioni relative alle modalità di gestione dei siti della Rete Natura 2000 in merito, ad esempio, alla realizzazione di competizioni sportive, motociclistiche e rally, e alle modalità di realizzazione delle opere di ripristino delle infrastrutture stradali all’interno delle aree protette e alla impossibilità per gli enti gestori di regolamentare attività impattanti sui sentieri come il downhill”.

(Gianfranco Salvatori)

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