Ambiente e territorio

Zamboni (Europa Verde): Ortazzo-Ortazzino, la giunta dica se è terminata la verifica legale sull’atto di acquisto

“Si chiarisca anche se l’Ente parco aveva il diritto di prelazione e se la Regione intende riclassificare l’area C in zona B e se, come afferma Ispra, l’intera area può diventare Riserva naturale dello Stato e può essere acquisita dal Demanio”

La Regione spieghi se si è concluso, e con quali risultati, “il lavoro legale di verifica della regolarità dell’atto di vendita di Ortazzo e Ortazzino (Ravenna) del 01.03.2023” e se ci sia la possibilità di un’impugnazione.

Lo chiede alla giunta, in un’interrogazione, Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde, che vuole anche sapere “per quali motivi, stando al contratto di vendita, in occasione della prima compravendita del 01.03.2023, fosse previsto il diritto di prelazione da parte dell’Ente Parco sulle tre aree A, B, C, mentre ora la zona C sia stata esclusa, tanto che proprio l’area a minor tutela rimarrà di proprietà privata, forse a seguito di un’annunciata seconda vendita”. Zamboni, poi, vuole conoscere se si passerà “celermente” alla classificazione da zona di tutela C a zona B e “se verrà presa in considerazione la sollecitazione di ISPRA a ricomprendere tutta l’area in una Riserva Naturale dello Stato e acquisirla al Demanio statale”.

Zamboni scrive che Ispra – rispondendo alle richieste delle associazioni WWF Ravenna, ENPA, Federazione Nazionale Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente Ravenna Circolo Matelda, OIPA e Unione Bolognese Naturalisti – aveva affermato che l’area andava tutelata e che era “auspicabile” che gli ambienti in zona C “venissero fatti rientrare nella zona B del Piano del Parco”. Le associazioni ricorda la capogruppo hanno inviato il parere di Ispra “al ministero dell’Ambiente in riferimento al tema/percorso demanializzazione nonché al presidente della Regione Bonaccini, ai vertici del Parco del Delta e al sindaco di Ravenna in merito alla riclassificazione della zona C”. La documentazione, inoltre, è stata inviata anche alla procura della Repubblica, a Ravenna.

L’area Ortazzo-Ortazzino era stata acquistata, in estate, dell’immobiliare privata CPI Real estate Italy Spa. Le associazioni avevano ritenuto inadeguata la cifra per l’acquisto: “480mila euro, sufficienti ad accaparrarsi un pezzo di riserva di quasi 500 ettari”. L’Ente parco non aveva esercitato il diritto di prelazione per “l’insufficiente disponibilità di risorse e la mancata collaborazione da parte di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna e Cassa Depositi e Prestiti”. La consigliera continua sottolineando come “il 15 novembre la Regione Emilia-Romagna ha annunciato lo stanziamento, insieme a Comune di Ravenna ed Ente Parco, di 437mila euro, somma che permetterà all’Ente Parco di poter esercitare il diritto di prelazione ma solo sulle aree A e B delle zone di Ortazzo e Ortazzino: 255mila euro stanziati dalla Regione, 95mila dal Comune di Ravenna e 87mila dall’Ente Parco. Restava fuori l’area C, la meno tutelata, che non può essere oggetto di prelazione in base alla legge quadro sulle aree protette”. La Regione, conclude Silvia Zamboni, rispondendo a un’interrogazione di Europa Verde “non aveva escluso la possibilità di approfondire la scelta di riclassificare in fascia di tutela B l’area di Ortazzo e Ortazzino al momento in classe C al fine di aumentarne il grado di protezione, considerato il fatto che i decenni di abbandono dell’area avevano permesso di ricostituire gli ecosistemi originari”.

(Gianfranco Salvatori)

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