Ambiente e territorio

Zappaterra (Pd): stop a nuovi impianti per fertilizzanti da fanghi da depurazione civili

“La Regione chieda al governo anche di aggiornare la normativa nazionale in materia per una maggiore tutela della salute e dell’ambiente”

La Regione intervenga sul governo “affinché sospenda le autorizzazioni per la realizzazione di impianti finalizzati alla produzione di fertilizzanti attraverso la lavorazione di fanghi da depurazione civili in attesa di approfondimenti su odori, spandimenti, verifiche del prodotto in entrata.

Lo chiede, in un’interrogazione, Marcella Zappaterra, capogruppo del Partito democratico. La consigliera si rivolge alla giunta per sapere “se non ritenga opportuno sollecitare il governo a revisionare la normativa nazionale in materia (D. Lgs. 99/92), ritenuta non coerente con la restante disciplina in materia ambientale, al fine di evitare ogni possibile effetto dannoso e nocivo per l’ambiente, per gli animali e per l’uomo “.

La consigliera riferisce che “la società Centro Agricoltura Ambiente Giorgio Nicoli S.r.l. con sede nel Comune di Crevalcore (Bologna) ha presentato istanza di avvio del procedimento unico di valutazione di impatto ambientale (VIA) per la realizzazione di un impianto per la produzione di ammendante (un fertilizzante, ndr), precisamente ‘correttivo calcico magnesiaco da fanghi di depurazione civili” in località Portoverrara-Portomaggiore (Ferrara). La Regione, dopo la prima VIA, ne ha chiesta una seconda mentre il Consiglio dell’Unione dei Comuni Valli e Delizie ha approvato un ordine del giorno presentato dal Gruppo ‘Unione del Futuro’ fortemente critico rispetto all’impianto”. Nell’impianto, continua Zappaterra “si dovrebbero lavorare 60mila tonnellate/anno di fanghi in entrata, soggetti alle verifiche e controlli ambientali di legge, e produrre 78mila tonnellate/anno di prodotto, a servizio di una superficie dichiarata di 2.500 ettari di campi agricoli”. I fanghi, inoltre, potrebbero provenire da ogni parte d’Italia ed essere utilizzati in agricoltura, nonostante le esperienze negative riscontrate in Lombardia.

La consigliera sottolinea che l’impianto, in area agricola, “è in contrasto con lo strumento di pianificazione territoriale dell’Unione Valli e Delizie”. Un impianto analogo a Ostellato, in provincia di Ferrara, spiega Marcella Zappaterra, è stato sospeso dal sindaco a causa dei forti odori che emetteva. La consigliera conclude affermando che la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema “è competenza esclusiva dello Stato, circostanza che non lascia alcuna facoltà d’intervento alle Regioni”.

(Gianfranco Salvatori)

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