Sanità e welfare

Amico (ER Coraggiosa): informare su uso cannabis terapeutica

Il consigliere ricorda la legge regionale che fin dal 2014 disciplina l’impiego terapeutico, a carico del servizio sanitario regionale, delle preparazioni magistrali a base di cannabinoidi in ambito territoriale e ospedaliero

“Lanciare una campagna informativa fra i medici di medicina generale e i pazienti sull’impiego della cannabis terapeutica nel trattamento del dolore”.

A chiederlo è Federico Amico (ER Coraggiosa), il quale ricorda la legge regionale che fin dal 2014 “permette ai medici di base di prescrivere la cannabis terapeutica senza la necessità di presentare un piano terapeutico redatto da un medico specialista”.

Sottolineando come “nel 2023, dopo anni caratterizzati da una cronica carenza di approvvigionamento di cannabis terapeutica, si è registrata un’abbondanza senza precedenti di prodotto disponibile”, Amico informa come “dal punto di vista delle prescrizioni mediche, sebbene si registri un incremento rispetto agli anni iniziali, la cultura medica italiana mostra ancora resistenze e la maggior parte dei medici di medicina generale non prescrive cannabis terapeutica per mancanza di conoscenza o per convinzioni personali”.

“Tale situazione -conclude il consigliere- potrebbe indurre un aumento del consumo di altri farmaci per il trattamento del dolore, come gli oppioidi (tra i quali il Fentanyl), che, se assunti per breve periodo e sotto stretto controllo medico, sono generalmente sicuri, ma possono causare dipendenza ed essere usati in modo improprio con gravi effetti collaterali”.

Rispondendo alle sollecitazioni poste, l’assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini ha chiarito che “la terapia a base di cannabinoidi è prevista nella riduzione del dolore derivante da patologie croniche come la sclerosi multipla e per ridurre il dolore neuropatico cronico. Già nel 2021 la giunta è intervenuta con una propria deliberazione con indicazioni sul trattamento del dolore cronico allo scopo di superare ogni tipo di pregiudizio culturale nella prescrizione di tali farmaci e nulla osta per aggiornare tale iniziativa anche oggi”.

Amico, nel dichiarare la propria soddisfazione per le risposte ottenute, ha auspicato che, oltre all’azione informativa, “si attuino anche specifiche attività di formazione rivolte ai medici di medicina generale perché i dati scientifici attestano chiaramente come non vi siano problemi di dipendenza con l’uso dei farmaci cannabinoidi, soprattutto considerando che ora il sistema di approvvigionamento per tali farmaci permette di soddisfare la richiesta in tale senso”.

(Luca Boccaletti)

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