Martedì 23 novembre alle 11, negli spazi espositivi di viale Aldo Moro 50, viene inaugurata la mostra dal titolo “Anche la cancellazione è violenza”, dedicata alle tante donne che, nel corso della storia, hanno dato vita a progetti e scoperte importanti, ma non sono state adeguatamente valorizzate. La mostra vuole ricordare e raccontare le imprese di queste donne ed è una delle iniziative volute dall’Assemblea legislativa e dall’assessorato alle Pari opportunità in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre.
L’esposizione racconta in breve la vita di alcune delle tante donne che hanno inventato, scoperto, progettato, scritto, ma il cui contributo, per diverse ragioni, è stato dimenticato. Storie a volte affascinanti, spesso difficili, di donne relegate quasi sempre in ruoli di secondo piano pur con le loro capacità e i loro talenti. Donne il cui lavoro, in certi casi, è stato riconosciuto decenni dopo la morte.
“Questa mostra- sottolinea la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti– è un omaggio a tutte le donne e un messaggio per invitare al superamento degli stereotipi di genere, spesso causa di violenza, non solo fisica. Perché anche atteggiamenti come la ‘cancellazione’ possono alimentare fenomeni come la violenza di genere. A volte non è semplice cambiare una mentalità radicata e questa mostra ci offre gli stimoli per pensare alla costruzione di una società in cui ciascuna persona, di qualsiasi genere, abbia pari valore e dignità”.
“Contrastare la violenza di genere anche diffondendo una cultura delle differenze è impegno costante della nostra Regione- evidenzia l’assessora alle Pari opportunità Barbara Lori-. Il lavoro con le tante realtà attive sul territorio mira a rafforzare l’autonomia delle donne, in tutti gli ambiti della loro vita. L’auspicio è che le donne presentate in questa mostra siano di ispirazione per le ragazze di oggi, perché possano scegliere con libertà e creatività gli ambiti in cui impegnarsi, perché possano decidere autonomamente di sé”.
Il consigliere Federico Amico, presidente della commissione di Parità aggiunge: “Da sempre la rappresentazione delle donne oscilla da un vergognoso oblio storico al proliferare di narrazioni tossiche. La scomparsa dai libri di storia di figure come Laura Bassi, prima donna a ottenere la cattedra universitaria in Fisica, o Trotula De Ruggiero, medica dell’XI secolo, per citare qualche esempio, non solo determina un vulnus scientifico ma è anche fra le cause silenziose della disparità di genere. Per questo oggi è cruciale coinvolgere l’intera comunità in un’alleanza profonda tra i generi, per innescare un cambiamento che è sempre più urgente e necessario”.
La mostra è aperta dalle 9 alle 18, con ingresso gratuito, fino a venerdì 26 novembre. Per accedere è obbligatorio essere in possesso di Green pass, rilevare la temperatura all’ingresso, mantenere la distanza dagli altri visitatori, indossare la mascherina, igienizzare le mani. Per informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it oppure tel. 051.5275427.
Le altre iniziative
Sempre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, giovedì 25 novembre alle 13, nel Giardino geologico Sandra Forni in viale della Fiera 8, viene inaugurata la “panchina rossa”, un’iniziativa artistica a cura di Angelo Casieri, come segno permanente di memoria delle donne vittime di femminicidio e a sostegno di tutte le azioni contro la violenza di genere. Intervengono la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti, l’assessora alle Pari opportunità Barbara Lori e il presidente della Commissione Parità Federico Amico. Nella stessa giornata, al tramonto, la torre della Regione si illuminerà di arancione, colore simbolo scelto nel 2017 dall’Onu per le iniziative contro la violenza.