Sanità e welfare

ANIMALI. FOTI ALLA REGIONE: AGIRE SU RANDAGISMO E CANI VAGANTI

In un’interrogazione il consigliere chiede anche a quanto ammontano gli indennizzi negli ultimi 5 anni agli imprenditori agricoli

“Quando è stato adottato dalla Regione il piano operativo di prevenzione del randagismo e comunque assunte specifiche iniziative volte a prevenire il fenomeno?”. “Qual è l’importo degli indennizzi complessivamente riconosciuti, negli ultimi cinque anni, agli imprenditori agricoli per la perdita di capi di bestiame causata da cani randagi o inselvatichiti?”. A chiederlo, in un’interrogazione alla Giunta, è Tommaso Foti (Fdi-An).

Il randagismo e la presenza di cani vaganti, specifica il consigliere, “costituiscono un rilevante problema ecologico, sanitario e sociale anche in Emilia-Romagna, con l’evolversi di animali che da padronali liberi diventano randagi e da randagi diventano inselvatichiti, oltre al fatto che cani di diverse tipologie si accoppiano tra loro”. Inoltre, aggiunge il capogruppo Fdi-An, “il fenomeno esercita un notevole impatto sia sul lupo sia sulla fauna selvatica”.

La Legge regionale 27 del 2000, sottolinea Foti, prevede che “la Regione elabori un piano operativo di prevenzione del randagismo e degli interventi di sterilizzazione, ovvero di altre iniziative volte a prevenire il fenomeno del randagismo”, oltre a stabilire, al fine di tutelare il patrimonio zootecnico, “l’erogazione di indennizzi agli imprenditori agricoli per le perdite di capi di bestiame causate da cani randagi o inselvatichiti o da altri animali predatori”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(Cristian Casali)

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