Implementare e rafforzare le azioni di promozione e incentivazione della mobilità ciclistica, anche attraverso il completamento della ciclovia che collega la zona tirrenica al Brennero, denominata “Ti-Bre”, nella zona di Parma.
Sono queste le proposte di Europa Verde in due distinte risoluzioni trattate in maniera abbinata che riguardano la mobilità ciclistica. In linea generale Europa Verde richiama la risoluzione adottata dalle Nazioni Unite lo scorso marzo per “l’integrazione della bicicletta tradizionale nei sistemi di trasporto pubblico per lo sviluppo sostenibile” dove si raccomanda l’aumento dell’uso di tale mezzo per raggiungere lo sviluppo sostenibile, compresa la riduzione delle emissioni dei gas serra. In vista del prossimo 3 giugno, che proprio l’ONU ha indicato come la giornata mondiale della bicicletta, Europa Verde chiede “un rafforzamento delle azioni di promozione e incentivazione della mobilità ciclistica in coerenza con la risoluzione ONU e con gli impegni già presi a livello regionale”. In ambito squisitamente operativo, poi, si prende spunto dalla giornata mondiale della bicicletta per sollecitare la Giunta a relazionare sulle politiche regionali in materia di mobilità ciclistica e sullo stato di avanzamento degli investimenti aperto a tutti gli stakeholders del settore.
In un ambito più specifico, invece, l’impegno che si propone all’esecutivo regionale per il miglioramento del percorso, nel territorio parmense, della Ti-Bre dolce. In particolare la ciclovia tirrenica prevede un tratto di 70Km nel territorio regionale, attraversando la provincia di Parma fino al confine toscano. Nella promozione e potenziamento di questa ciclovia dal grande valore turistico, però, occorre risolvere alcuni punti cruciali come l’attraversamento del fiume Po tra Colorno e Casalmaggiore oltre alla gestione del traffico sulla strada Farnese.
Il Partito Democratico giudica positivamente le due risoluzioni presentate in quanto “pienamente in armonia con le politiche messe in atto dalla Regione e che entro al 2025 mirano a raddoppiare la percentuale degli spostamenti regionali in bici portandoli dal già ragguardevole 10% al 20%”. I Dem ricordano infatti come le piste ciclabili regionali siano passate dai 419 Km del 2000 agli oltre 1600 Km del 2019. Ulteriormente da sottolineare, infine, i 350 interventi regionali in corso di svolgimento per un contributo regionale di oltre 84 milioni su una spesa complessiva di oltre 100 milioni.
Più variegata la posizione della Lega che si riconosce pienamente nella necessità di promuovere e integrare la mobilità ciclabile ad altre forme di mobilità, ma rifiuta ogni eccesso ideologico. “Nella risoluzione ONU a cui si riferisce il primo documento sulla mobilità ciclabile -spiega ancora il Carroccio- si parla espressamente di integrazione e non certo di sostituzione”. Nel rifiutare ogni rimando propagandistico che mette aprioristicamente al bando la mobilità privata, la Lega si discosta anche dal rimando alle azioni regionali messe in atto in quanto “si punta solo alla sostituzione di ogni forma di trasporto privato in maniera squisitamente ideologica”.
(Luca Boccaletti)
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