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Arriva in sala “Lo spazio che vive”, un documentario sulla storia del Ceis

Esce il documentario di Teo De Luigi dedicato a una delle più importanti realtà educative italiane. Con interviste a pedagogisti, educatori, architetti, ex alunni, testimoni. Prodotto da Gruppo Icaro, Ceis e Fondazione Margherita Zoebeli, il documentario ha avuto il sostegno dell’Assemblea legislativa

Scritto e prodotto tra il 2021 e il 2022, il documentario “Lo spazio che vive”, dedicato ai 75 anni del Ceis, una delle più importanti realtà educative italiane, viene presentato al cinema. L’anteprima del film è oggi, 9 maggio, a Rimini, al Cinema Fulgor (ore 18.00 e 20.00) e al Cinema Tiberio (ore 18.45 e 20.45).

“Lo spazio che vive”, è un documentario di Teo De Luigi realizzato con interviste a pedagogisti, educatori, architetti, ex alunni, testimoni. È scritto da Teo De Luigi, Serena Saporito ed Edda Valentini. Direttore della fotografia Michele Barone. Operatori video: Marco Colonna, Enrico Guidi, Roberto Bianchi e Gianmarco Zannoni. Montaggio Diego Zicchetti. Musiche originali di Massimiliano Rocchetta. Responsabile di produzione Cristina Gambini, direttore di produzione Francesco Cavalli.

Il documentario è prodotto da Gruppo Icaro, Ceis e Fondazione Margherita Zoebeli e ha avuto il sostegno dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Una produzione realizzata tra Italia e Svizzera con interviste a personaggi del mondo della cultura, insegnanti e operatori che hanno conosciuto e vissuto al fianco di Margherita Zoebeli, la fondatrice, e la partecipazione dei bambini e degli adulti che quotidianamente vivono e operano nel “villaggio”.

Fra gli altri enti sostenitori figurano Riviera Banca, Focchi e Nuova Ricerca e poi Gruppo Maggioli, Società Italiana Gas Liquidi, Fondazione Carim. Hanno collaborato anche Comune, Cineteca e Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Fondazione Cineteca di Bologna.

Per la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti “il Ceis è un esempio innovativo, capace di mettere al centro i bambini e le bambine, divenuto un modello educativo per tutte le istituzioni scolastiche regionali e italiane. Partire dal mondo dell’infanzia è l’investimento più importante che si possa fare per dare basi solide al presente e al futuro della nostra società. Sono molto orgogliosa che l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna abbia collaborato a un importante e eccezionale progetto che testimonia l’unicità di questa esperienza”.

Il Ceis, ha sottolineato la vicesindaca di Rimini Chiara Bellini, “è un progetto educativo pioneristico tanto da diventare un modello a livello internazionale. Alcuni aspetti, come l’outdoor education, di cui tanto oggi si parla, qui veniva praticato già molti anni fa. Il rapporto con l’ambiente diventa parte integrante del percorso formativo dei bambini, è elemento centrale del loro percorso di crescita. Da qui il sostegno e la vicinanza dell’amministrazione comunale”.

Il documentario è stato fortemente voluto anche dal Ceis: per il suo presidente, Romano Filanti, “è fondamentale far conoscere le origini di questo villaggio, perché è nato e come si è sviluppato. Questo ci permetterà di pensare con maggiore consapevolezze e slancio anche al suo futuro”.

“È stata una grande sfida -ha affermato Francesco Cavalli, direttore di produzione di Gruppo Icaro- girare un documentario in epoca Covid considerando che abbiamo lavorato per oltre un mese e mezzo nella scuola del Ceis, a stretto contatto con i bambini e gli insegnanti.  La pandemia ha rallentato i tempi di realizzazione ma non ci ha fermati, certi della riuscita di un progetto ambizioso quanto fondamentale per la memoria e il futuro della città di Rimini”.

Il regista Teo De Luigi, di origini riminesi, ha conosciuto e collaborato con Margherita Zoebeli. “Questo documentario -ha sottolineato- è un omaggio alla mia città e al Ceis, prezioso come i grandi monumenti riminesi, di valore internazionale: è un segno archeologico, un attraversamento di epoche. Rientrando in questo luogo, dopo tanti anni, ho sentito un richiamo naturale, istintivo, per questo ‘spazio che vive’, si modifica e cambia continuamente e che definirei un tempio sociale”. Per realizzarlo De Luigi ha studiato il legame unico che unisce pedagogia e architettura in questo luogo, sin dalla sua fondazione. Sono infatti numerose le testimonianze di architetti, pedagogisti, personalità del mondo della cultura: fra queste Andrea Canevaro, padre della pedagogia speciale; Goffredo Fofi, saggista, critico cinematografico, teatrale e letterario che lavorò negli anni Cinquanta e Sessanta in campo pedagogico e sociale; Michele Gulinucci, che per la Rai curò una trasmissione dedicata al Ceis; Maristella Casciato, Pippo Ciorra e Andera Ugolini sono docenti universitari che hanno studiato a lungo la storia dell’architettura e il rapporto tra la stessa e l’archeologia. Le interviste realizzate in Svizzera a Oliver Schwarz e Marco Bischof hanno il sapore del recupero e dell’attualizzazione della memoria. Il primo è figlio di Felice Schwarz, l’architetto che giunse a Rimini insieme a Margherita Zoebeli, subito dopo la fine della guerra, e con lei progettò la scuola. Il secondo è figlio del grande fotografo Werner Bischof che documentò, con i suoi scatti, i primi momenti della fondazione.

Per la produzione del film è stato restaurato “Solidarietà”, il filmato che Felice Schwarz realizzò nel 1946 in occasione della sua venuta in città. Il recupero di questa pellicola è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione Margherita Zoebeli.  Monica Maioli, presidente della stessa, ha spiegato che “è un documento unico, di grande valore storico e culturale per la memoria dell’immediato dopoguerra di Rimini. Il suo restauro è stato un’occasione anche per rinsaldare i rapporti con la Svizzera, da cui tutto è nato”.

Le prossime proiezioni aperte a tutta la cittadinanza, sempre gratuite e su prenotazione, sono previste per lunedì 13 e martedì 14 giugno al Cinema Tiberio, ore 19:00 e 21:00. In fase di definizione le presentazioni a Zurigo, Bologna e Roma.

Foto locandina

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