Una bambina che tiene sotto braccio un ratto, a simboleggiare una guerra, quella in Ucraina, che non sembra terminare. Una macchina del sapone, in ferro e rame, che genera bolle di continuo ammaliando lo spettatore. Il legno, materiale robusto, plasmato in leggere e leggiadre figure alate.
Sono alcune delle opere dei 14 scultori emiliano-romagnoli che espongono a Bordeaux, in Francia, nell’ambito del festival “Le Printemps Italien”, nato quattro anni fa grazie alla collaborazione con l’associazione ‘Notre Italie’ per dare voce all’arte in tutte le sue forme, dalla poesia alla scultura e alla letteratura. Sono Giuliano Babini, Alessandra Bonoli, Pinuccia Bernardoni, Federico Capitani, Mirta Carroli, Marco Fornaciari, Francesco Finotti, Mauro Mazzali, Sergio Monari, Flavia Franceschini, Sergio Zanni, Mirella Saluzzo, Paolo Conti e Bruno De Angelis i 14 scultori chiamati a rappresentare l’Emilia-Romagna a Bordeaux. Artisti che hanno utilizzato terracotta, rame, ferro e legno in una molteplicità di linguaggi, tecniche e materiali. Sono nate così le opere che dalla nostra regione, dalla Romagna salendo fino a Parma, sono esposte in Francia per rappresentare l’identità culturale del nostro territorio in uno dei festival diventato ormai fra i più famosi a livello internazionale.
In forza del gemellaggio tra l’Emilia-Romagna e la regione francese Nouvelle Aquitaine, il vicepresidente Fabio Rainieri, in rappresentanza dell’Assemblea legislativa, è volato a Bordeaux per inaugurare la mostra, patrocinata dall’Assemblea e curata da Sandro Malossini, e presentare i 14 scultori emiliano-romagnoli. “La possibilità di rappresentare l’Italia con questa selezione di artisti che operano nel nostro territorio è motivo di orgoglio per l’Assemblea legislativa – ha detto Rainieri -. Italia e Francia sono legate da affinità storiche e culturali, condividono la tensione per la bellezza e sono accomunate da vivace creatività. L’impegno dell’Assemblea legislativa, anche all’estero, è far diventare le sedi delle istituzioni luoghi in cui dialogare con i cittadini anche attraverso l’arte e la cultura”.
Quest’anno la madrina d’eccezione del festival è la scrittrice Dacia Maraini.