Dopo la discussione generale effettuata nella giornata di ieri, l’Assemblea legislativa oggi si è concentrata sull’esame dei numerosi emendamenti e Ordini del giorno presentati sul Piano Regionale Integrato dei Trasporti che è stato approvato col voto favorevole di Pd e Lista Bonaccini; astenuti ER Coraggiosa e Lega; voto contrario, infine, di Fratelli d’Italia, Europa Verde, M5s, Forza Italia, Rete Civica e Gibertoni (Misto).
Marco Lisei (Fratelli d’Italia) nel presentare i numerosi emendamenti presentati (183), ha chiarito che “le osservazioni proposte non sono ostruzionistiche ma entrano nel merito del provvedimento”. Per il capogruppo di Fratelli d’Italia “è evidente che il Prit è strettamente collegato al Passante di Mezzo di Bologna, anche perché sono anni che la Regione va avanti senza un Piano, mentre da qualche settimana si osserva una strana e improvvisa frenesia”. Per Lisei, gli emendamenti presentati rispondono a 3 finalità generali: “Contrastare la logica di contenimento della mobilità privata anche quando ci sono evidenti necessità trasportistiche; fornire e supportare alternative di mobilità meno inquinanti rispetto a quelle attuali non contemplate nel Piano in quanto troppo datato; il rafforzamento dei trasporti pubblici tramite l’eliminazione dal Prit dei tanti rimandi ideologici presenti”.
Valentina Castaldini (Forza Italia) ha presentato in maniera generale le sue 5 proposte emendative che riguardano una revisione del Passante di Mezzo e una riconsiderazione del Passante Sud, la risoluzione del blocco attualmente in essere nella zona di Rastignano nel bolognese, una maggiore integrazione tra le modalità di ferro e gomma nonché uno studio più puntuale anche sull’impatto delle opere in realizzazione sul territorio circostante.
Sugli Ordini del giorno, Castaldini sollecita l’adozione di soluzioni trasportistiche in ambiti alternativi rispetto al traffico privato con un adeguato studio di fattibilità sulla metropolitana, mentre Lisei chiede la realizzazione della bretella Valle del Reno-Valle del Setta “per ricongiungere territori dell’Appennino bolognese lasciati a se stessi e per dare attuazione a una specifica richiesta del Consiglio metropolitano di Bologna e di tanti amministratori del territorio”. Analoga richiesta per la realizzazione di un collegamento tra due valli della montagna bolognese quella avanzata da Marco Mastacchi (Rete Civica), che auspica un collegamento tra Valle del Reno e Valle del Savena. Di tutt’altro ambito, invece, l’atto di indirizzo presentato da Igor Taruffi (ER Coraggiosa), in cui si avanza la necessità di avviare una forma di governo per la realtà in grandissima espansione rappresentata dalle piattaforme logistiche. Sulle bretelle di collegamento per le varie vallate del bolognese, invece, il Capogruppo di ER Coraggiosa ha auspicato l’unione delle forze su un’opera ben precisa “perché se contrapponiamo opere a opere il risultato sarà sempre e solo l’immobilismo”. Di tenore opposto il parere di Michele Facci (Lega), che, invece, auspica la realizzazione di tutta una serie di opere che favoriscano collegamenti, territori e tessuti produttivi mentre denuncia evidenti suggestioni ideologiche in un Piano assolutamente non attuale.
Toni accesi anche nelle dichiarazioni di voto: Silvia Zamboni (Europa Verde) ha ribadito la sua contrarietà al Prit, mentre ha annunciato voto favorevole al documento collegato sulla mobilità sostenibile. Per Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) “è chiaro che sui trasporti la maggioranza è in crisi. Onore ai Verdi che non si rifugiano in una sterile astensione, ma la spaccatura nella maggioranza è più che evidente”. Per la capogruppo Marcella Zappaterra (Pd) le cronache che hanno riportato il dibattito sul Prit sono quanto mai parziali. “E’ vero che c’è un confronto civile e pacato nella maggioranza, ma noi abbiamo la capacità e volontà di fare sintesi, mentre sono evidentissime le divisioni nel centrodestra”. Per Zappaterra con il voto odierno sul Piano dei Trasporti si chiude “un percorso di grande rilievo con la conferma di infrastrutture di peculiare importanza da tempo richieste dai cittadini dell’Emilia-Romagna, mentre con il documento collegato sulla mobilità sostenibile facciamo un importante passo in avanti verso la mobilità del futuro”. Matteo Rancan (Lega) chiarisce che il Prit è “un documento mediocre, in quanto limita la mobilità privata e lascia inalterati i collegamenti con le zone periferiche come la montagna”. Rivendicando come interventi di merito tutte le proposte avanzate dalla Lega, il capogruppo critica “l’assenza della maggioranza che si presenta unita solo e unicamente quando ci sono le elezioni”. Per Rancan, comunque, deve essere chiaro che “le proposte della Lega non sono contro la realizzazione delle opere infrastrutturali, che, al contrario, auspichiamo e vorremmo in misura maggiore ed è per questo che sul Prit ci asterremo”. Molto vivace la dichiarazione di voto di Forza Italia. La capogruppo Valentina Castaldini rifiuta la lettura di “un centrodestra contrario alle opere infrastrutturali, perché la responsabilità è chiara e va cercata fra i banchi della Giunta e della maggioranza e ciò porta a chiedersi seriamente che senso politico vi sia nel proporre e discutere un documento che il centrosinistra ha blindato rendendolo completamente inemendabile”. Contraria al Prit anche Silvia Piccinini (M5S) la quale però sottolinea la differenza nelle posizioni politiche rispetto al centrodestra. “Il Prit, specifica Piccinini, è un documento tutto da riscrivere e che richiedeva un coraggio che evidentemente non c’è stato, oltre a contenere opere che assolutamente non condividiamo. Il centrodestra è contrario al Prit perché vorrebbe una maggiore cementificazione, mentre noi vorremmo una maggiore sostenibilità, che non può essere garantita solo dal documento sulla mobilità sostenibile”. Voto contrario al Prit, infine, anche quello annunciato da Marco Mastacchi (Rete Civica) il quale, chiosando le dichiarazioni dell’assessore Corsini, ribadisce come il “Prit non è solo un documento sui trasporti, ma anche sulle infrastrutture e che, per come è stato proposto, non ha senso”.
(Luca Boccaletti)