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Assemblea, respinti i dissensi sull’ordine del giorno: “Nessuna regola violata”

Il centrodestra critica la decisione di inserire nell’ordine del giorno dell’Assemblea la proposta di indire il referendum per abrogare la legge sull’autonomia. La replica di Marcella Zappaterra (Pd): “Tutto è stato svolto a norma di regolamento”

Il centrodestra critica la decisione di inserire nell’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna la proposta di indire il referendum per abrogare la legge sull’autonomia approvato dal Parlamento su proposta del governo Meloni. “Si tratta di un ordine del giorno viziato dalla decisione del centrosinistra di stravolgere il regolamento dell’Assemblea legislativa, trasformandola in uno strumento di partito e non istituzionale”, è il comun denominatore degli interventi di inizio seduta dei capigruppo di centrodestra Matteo Rancan (Lega), Marta Evangelisti (Fdi), Marco Mastacchi (Rete Civica), Valentina Castaldini (Fi) e Michele Facci (Gruppo Indipendente). I rappresentanti del centrodestra hanno espresso il proprio dissenso sull’ordine del giorno dell’Assemblea. L’Assemblea, a maggioranza, ha bocciato i dissensi.

“L’ordine del giorno di oggi è viziato dall’iscrizione di due temi, quelli legati al referendum, fatto senza il rispetto del regolamento. Critico la decisione della Presidente dell’Assemblea legislativa di essere intervenuta in qualità di presidente della giunta per il regolamento nel corso della riunione delle commissioni Bilancio e Statuto negando la richiesta di convocazione della giunta per il regolamento stessa come invece si sarebbe dovuto fare. C’è stata un’attività lesiva dei diritti dei consiglieri”, spiega Facci, mentre Rancan sottolinea come “si stanno piegando le regole dell’Assemblea legislativa a interessi di partito con una Presidenza dell’Assemblea legislativa viziata e piegata a interessi di parte. Avete stravolto il regolamento approvando un ordine dei lavori sbagliato”. Critica anche Evangelisti: “Siamo molto amareggiati perché oggi stiamo scrivendo una pagina triste di questa legislatura, che finisce nello scontro e nelle polemiche. Manifestiamo il nostro dissenso a questo ordine del giorno che non ci trova d’accordo. La maggioranza ha scelto un modo non corretto per appagare i propri desiderata e la propria voglia da primi della classe, forzando le regole e anteponendo l’interesse di partito a quello delle istituzioni. Continuiamo a chiedere quali siano le motivazioni di questa urgenza. E -spiega- se le motivazioni risiedono nelle dimissioni del presidente Bonaccini, ricordiamo che la Regione non è un tram su cui salire per poi liberarsene e chiediamo che anche chi ambisce a ruoli superiori osservi il proprio ruolo e faccia quanto promesso. Abbiamo assistito a una drammatica violazione della democrazia, perpetrata anche da chi avrebbe dovuto difenderla”. A seguire l’interventi di Marco Mastacchi: “Se fosse stata convocata la giunta per il regolamento, la questione sarebbe stata chiarita. Essere qui in aula, con questo ordine del giorno, è una scelta forzata e per questo oggi ci uniamo al dissenso”. Dura Valentina Castaldini: “Dobbiamo chiederci perché oggi siamo a questo punto, perché siamo arrivati alla rottura tra maggioranza e opposizione, dopo cinque anni in cui c’è stato un lavoro di valore che ci ha messi gli uni di fronte agli altri nel dialogo. Nelle altre quattro regioni non accade tutto questo”. Castaldini ricorda le annunciate dimissioni di Bonaccini  subito dopo il G7 che apre domani, “salvo poi questa nuova iniziativa politica, per la quale si sono utilizzate le commissioni, l’ultima assemblea, i ruoli istituzionali per fare campagna elettorale. E’ questo il dramma, questo è il motivo della rottura di oggi, che ci connota in maniera negativa rispetto agli altri consigli regionali. E noi consiglieri di opposizione non possiamo essere trattati in questo modo”.

Alle critiche del centrodestra replica Marcella Zappaterra (Pd): “Siamo talmente antidemocratici che i due presidenti delle commissioni che hanno convocato la riunione criticata dal centrodestra sono espressione della minoranza, Pompignoli eletto con la Lega e Piccinini espressione del Movimento 5 Stelle. I due presidenti hanno svolto un ruolo di garanzia, è evidente che tutti i riferimenti del centrodestra alle procedure sono solo un modo di fare ostruzionismo: sulla convocazione e l’ordine del giorno tengo solo a precisare che tutto è stato svolto a norma di regolamento e nessuno è venuto meno ai propri ruoli di garanzia”, spiega Zappaterra per la quale “la Presidente Petitti si è comportata in modo puntuale e correttamente e anche il suo intervento in Commissione è avvenuto perché abbiamo chiesto che intervenisse”.

A difesa della correttezza della convocazione dell’Assemblea interviene anche Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) che ripercorre puntualmente ogni aspetto procedurale seguito ribattendo alle critiche del centrodestra. Ricostruzione dei fatti confutata, invece da Massimiliano Pompignoli.

(Brigida Miranda e Luca Molinari)

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