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ASSEMBLEA ER. RESPINTO DISSENSO SU LAVORI AULA: “SCARSO RISPETTO DELLE OPPOSIZIONI E DELLE REGOLE” – “ATTI IMPORTANTI PER I CITTADINI”

ASSEMBLEA ER. RESPINTO DISSENSO SU LAVORI AULA: “SCARSO RISPETTO DELLE OPPOSIZIONI E DELLE REGOLE” – “ATTI IMPORTANTI PER I CITTADINI”

Non ha ottenuto il parere positivo dell’Assemblea legislativa il dissenso sull’ordine del giorno dei lavori della seduta di consiliare oggi espresso dai presidenti dei Gruppi di Fi, Galeazzo Bignami, M5s, Giulia Gibertoni, e Fdi, Tommaso Foti: hanno infatti votato contro Pd, Sel e Ln, mentre a favore si sono espressi Fi, Fdi e M5s.

Al centro del dibattito l’inserimento nell’ordine del giorno di un progetto legge e di tre atti amministrativi “non ancora licenziati dalle commissioni competenti alla data della seduta della Conferenza dei presidenti dei Gruppi assembleari” che ha deciso la scaletta dei lavori assembleari, spiegano i proponenti: l’Ufficio di Presidenza aveva deciso di non inserire nel programma di lavoro solo il progetto di legge, procedendo invece con gli atti amministrativi.

“Si interpreta il regolamento in modo allegro, ma la correttezza vorrebbe e vuole si proceda secondo metodo- spiega Tommaso Foti (Fdi)– manca anche solo il tempo adeguato per esaminare gli atti”. Il consigliere ribadisce di “aver sempre cercato di raggiungere accordi sulla calendarizzazione” ma “dal momento che non c’è interesse istituzionale ad ascoltarci, non ci resta quindi che far applicare il regolamento alla lettera”: quindi, “se non cambia metodo presenteremo il dissenso ad ogni seduta dell’Assemblea”, avverte Foti.

Per Giulia Gibertoni (M5s) “c’è scarso rispetto delle minoranze, la sopraffazione delle opposizioni rovina l’immagine democratica- accusa-, noi già siamo stati esclusi da tutti i ruoli di Garanzia ad inizio legislatura, siamo abituati ma non rassegnati alla prepotenza della maggioranza”.

Ancora più netto Galeazzo Bignami (Fi): “Il nostro interlocutore dovrebbe essere il sottosegretario alla Presidenza, Andrea Rossi, ma nemmeno è presente in Aula, mi rifiuto di intervenire”.

Ma Stefano Caliandro (capogruppo Pd) respinge le accuse: “Questa discussione è imbarazzante, non ho mai pensato che la democrazia consistesse nel rispetto pedissequo del regolamento, oggi dobbiamo votare il finanziamento di atti amministrativi importantissimi per i cittadini, non si può aspettare. Ci si nasconde dietro una interpretazione rigida del regolamento quando si parla di famiglie e bambini, io invece- conclude- tra il rispetto del regolamento e il fare presto per gli altri scelgo sempre la seconda possibilità”.

(jf)

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