Il disegno di legge ‘Concorrenza in materia di riforma del codice Rc Auto’, licenziato dal Governo lo scorso 20 febbraio e oggi all’esame delle competenti commissioni parlamentari, “inserisce alcune forti limitazioni nei confronti dell’utenza nella scelta del proprio autoriparatore di fiducia in caso di sinistro”; in particolare, “è previsto che le compagnie assicurative, a fronte di uno sconto non quantificato né preventivabile, possono imporre all’assicurato di fare riparare il proprio automezzo solo presso autofficine/carrozzerie convenzionate con le compagnie stesse”. Lo scrive Tommaso Foti (Fdi) in una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa che impegna la Giunta a chiedere al Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni l’opportunità di non proseguire l’iter parlamentare del disegno di legge “in quanto in palese contrasto con l’inalienabile diritto di libertà di scelta dei cittadini”.
Per Foti, “l’adozione di tali norme, oltre a limitare la libertà di scelta dei consumatori, determina il concreto pericolo che le riparazioni dei veicoli non vengano fatte a regola d’arte, a causa di tempi e tariffe imposte agli autoriparatori dalle compagnie”. “Non è giusto né possibile”, quindi, “ridurre per legge la libertà di scelta dei consumatori, assegnando di fatto alle compagnie assicurative la possibilità di decidere quanto, come e quando pagare le riparazioni, e quindi a mettere in posizione subordinata migliaia di imprese di carrozzeria e milioni di automobilisti-consumatori”.
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