Chiarire le cause del crollo registrato alcuni giorni fa in un locale pubblico del centro di Bologna.
A sollecitare la giunta con un apposito atto ispettivo è Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia), la quale specifica come l’evento si sia registrato in uno spazio nato dal recupero di un’ex birreria recintata da mura storiche, struttura aggiudicata all’asta ad un gruppo di imprenditori bolognesi nel 2019.
Specificando come la struttura abbia ricevuto l’autorizzazione alla somministrazione temporanea dal SUAP di Bologna (Sportello unico attività produttive), la capogruppo informa come dopo il crollo, che ha coinvolto in particolare un avventore del locale, siano intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno decretato l’inagibilità della struttura.
Nonostante non risultino in passato problemi di instabilità, Evangelisti invita a considerare che “si tratta di struttura vetusta che da anni aspetta di essere restaurata sulla base di un progetto presentato al Comune di Bologna anni fa, comprendente anche la riqualificazione degli edifici attigui, ma che è stato oggetto di diniego nonostante i numerosi confronti con i tecnici comunali”.
A fronte di quanto accaduto e delle dichiarazioni del competente Assessore del Comune di Bologna secondo il quale “è chi ha in gestione temporanea quell’area che deve farsi carico della cura e della manutenzione. Altra cosa è la riqualificazione degli edifici attigui, le due cose non sono collegate”, la consigliera chiede quindi “se sia disponibile tutta la documentazione attestante le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità etc. relative al locale pubblico in argomento e se l’autorizzazione alla somministrazione temporanea, rilasciata dal SUAP di Bologna, è subordinata alla verifica di dichiarazione di idoneità statica dell’immobile da parte di tecnico abilitato ovvero se sia possibile ottenere tale autorizzazione anche in presenza di palesi carenze strutturali”.
In aggiunta, Marta Evangelisti sollecita la giunta regionale ad accertare le cause e le responsabilità del crollo in argomento, anche congiuntamente agli altri organi preposti e “se risulti motivato il diniego al progetto presentato al comune dai gestori dell’immobile in argomento e se siano state fornite le relative motivazioni e indicazioni per una rettifica e contestuale ripresentazione del progetto stesso”.
Su tutto, infine, l’auspicio per una “nuova verifica statica di tutto il complesso strutturale comprendente i locali in argomento, prima di un’eventuale riapertura”.
(Luca Boccaletti)