Sanità e welfare

Aumentano gli stranieri in Emilia-Romagna (anche nati qui). Producono il 12 per cento del Pil regionale

L’assessore Gualmini in commissione illustra i dati. Botta e risposta maggioranza-Lega: la prima, con Zappaterra (Pd) e Prodi (Mdp) elogia la Regione. Dal Carroccio Delmonte chiede: “Ci sono agevolazioni per le loro imprese?”.

Paolo Zoffoli

Sono oltre 531 mila i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna, pari all’11,9 per cento della popolazione complessiva. È uno dei dati emersi dall’illustrazione della clausola valutativa (la verifica dell’efficacia di un provvedimento, ndr) della legge 5 del 2004 per il triennio 2014-2016, portata in commissione Politiche per la salute presieduta da Paolo Zoffoli dall’assessore alle Politiche di welfare Elisabetta Gualmini.

Osservando i movimenti demografici, nel corso degli anni Duemila la popolazione residente in Emilia-Romagna è aumentata di circa 560 mila persone (+ 14,3%). Quella italiana è salita di circa 121 mila abitanti (+3,2%) e quella straniera di circa 437.500 (+468%). I minori residenti, al primo gennaio 2017, sono quasi 115 mila, pari al 16,1% del totale dei minori. Nel 2016, in Emilia-Romagna sono nati 8.357 bambini stranieri, quasi un quarto (24,2 per cento) del totale dei bambini nati nell’anno. Per quanto riguarda la condizione giuridica degli stranieri, secondo i dati Istat, all’1 gennaio 2017, in Emilia-Romagna il totale dei permessi (soggiornanti di lungo periodo e con scadenza) era pari a 427.609, i quali rappresentano l’11,5 per cento degli oltre 3 milioni e 700 mila presenti in Italia.

Per quanto riguarda l’aspetto lavorativo, nel corso del 2016 la banca dati Inail mostra 318.431 lavoratori dipendenti stranieri occupati in Emilia-Romagna. Si tratta del 20,9 per cento dei lavoratori complessivi e nel 2016, i nuovi assunti stranieri erano pari al 40,8 per cento del totale. Sul versante del lavoro autonomo, si registra una graduale crescita di titolari di imprese straniere: al 31 dicembre 2016, i titolari stranieri di un’azienda attiva in Emilia-Romagna erano oltre 38 mila (in netto aumento, se si pensa che nel 2000 erano meno di 10 mila). Il Pil creato da lavoratori immigrati in Emilia-Romagna è pari al 12 per cento del Pil regionale (16,1 miliardi).

Altro aspetto affrontato è quello dell’accesso ai servizi e ai contributi. Nel 2015 le persone che hanno presentato domanda sono state 122.719: gli stranieri sono stati 43.555 (pari al 35,5%). La maggior parte delle domande presentate riguarda il sostegno economico (ad esempio assegni per il nucleo familiare o integrazione al reddito e contributi per l’affitto), molto più richiesto da persone straniere (49,5%) piuttosto che da italiani (28,3%). Per quanto riguarda i minori, quelli stranieri in carico ai servizi sociali rappresentano il 49% del totale (circa 27 mila). Gli alloggi Erp assegnati a famiglie straniere, nel 2016, sono state oltre 8.400 (pari al 16,8% dello stock residenziale pubblico).

Riguardo ai bambini stranieri nelle scuole pubbliche, l’Emilia-Romagna ha mantenuto il primato in Italia dell’incidenza percentuale di alunni stranieri nelle scuole di ogni ordine e grado: si è passati dagli 86.900 dell’anno scolastico 2011/2012 ai circa 96 mila dell’anno 2015/2016.

Marcella Zappaterra (Pd)

Se, da un questionario promosso dalla Regione, emerge che c’è un “generale apprezzamento dell’operato” dell’ente nelle politiche che riguardano l’accoglienza, aumenta però l’opinione che “accogliamo troppi stranieri”. Anche se, per quanto riguarda i richiedenti asilo, l’assessore Gualmini ha spiegato come ad agosto 2017 fossero 14.186 e a dicembre 2017, invece, 12.193. Con un ulteriore calo registrato nel febbraio 2018, quando se ne contavano 11.867.

Un report, questo, che ha riscosso l’appovazione di Marcella Zappaterra del Partito Democratico (“Ci sono rallentamenti dei flussi e cambia anche lo status, perché sono sempre più numerosi gli stranieri che diventano cittadini o che hanno permessi di soggiorno più lunghi. Questo significa che la Regione sta affrontando bene la situazione e non lavora per compartimenti stagni”) e di Silvia Prodi del Gruppo Misto-Mdp (“Il dato del Pil dovrebbe confortare tutti, anche i colleghi della Lega”).

Daniele Marchetti (Lega Nord)

Ma i consiglieri del Carroccio non sono così entusiasti. Daniele Marchetti ha rimarcato il fatto che “le istituzioni dovrebbe aiutare di più i nostri cittadini, che altrimenti non fanno figli”, chiedendo spiegazioni sui minori albanesi che si trovano sul territorio e Gabriele Delmonte ha chiesto ragguagli sulle imprese straniere cresciute così tanto sul territorio: “Ci sono agevolazioni per loro?”.

L’assessore ha sottolineato che “non esistono agevolazioni per le aziende” e ha rimarcato, per quanto riguarda i minori albanesi, “che arrivano sul nostro territorio con visti turistici e poi restano qui. Il dato consolante è che ci sono tantissime denunce alle Procure dell’Emilia-Romagna per frode, questo significa che qualcosa si sta muovendo”.

(Margherita Giacchi)

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