“Proseguire con il percorso sull’autonomia differenziata, confermando i precedenti atti di indirizzo in materia, con la richiesta al governo e al parlamento di un’accelerazione rispetto all’iter avviato nel 2017”.
L’appello all’esecutivo regionale, e in particolare al suo presidente, arriva dalla Lega, con una risoluzione presentata da Michele Facci (primo firmatario), Matteo Rancan, Fabio Bergamini, Daniele Marchetti, Andrea Liverani, Fabio Rainieri, Matteo Montevecchi, Maura Catellani, Emiliano Occhi e Stefano Bargi.
Il procedimento per l’attribuzione di autonomia differenziata, spiegano i leghisti, “non ha mai trovato completa attuazione”. Il 28 febbraio 2018 il governo all’epoca in carica, proseguono, “sottoscriveva con la Regione Emilia-Romagna (e poi pure con Lombardia e Veneto) un accordo preliminare su cinque ambiti (tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, tutela della salute, istruzione, tutela del lavoro e rapporti internazionali e con l’Unione europea)”. Il governo, aggiungono i consiglieri, “aveva presentato un disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata, definendo anche strumenti perequativi, con particolare attenzione al tema delle infrastrutture (finalizzato alla riduzione del divario tra nord e sud)”. Ma con il Covid-19, evidenziano, “il processo relativo all’autonomia differenziata ha subìto un inevitabile rallentamento”. Recentemente, concludono poi Facci e colleghi, “il presidente Bonaccini ha confermato la necessità (come peraltro indicato nel suo programma di governo) di ottenere una risposta celere da parte di governo e parlamento sui tempi di realizzazione dell’iter legislativo”.
(Cristian Casali)