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Associazioni consumatori e sindacati: moratoria per mutui e finanziamenti bancari fino a fine 2021

Audizione nelle commissioni Bilancio ed Economia, presiedute da Massimiliano Pompignoli e Manuela Rontini. Grande apprezzamento per le proposte avanzate dal consigliere Gianni Bessi (Pd) e approvate all’unanimità dalle Commissioni

Chiarezza e norme a tutela dei cittadini e dei consumatori. Disco verde alle proposte di “mitigazione” delle nuove norme in materia di Disciplina bancaria avanzate dal consigliere Gianni Bessi (Pd) e approvate all’unanimità dalle Commissioni.

E’ quanto emerge dall’audizione avvenuta nel corso della “congiunta” delle Commissioni Bilancio ed Economia, presiedute rispettivamente da Massimiliano Pompignoli e Manuela Rontini, in cui le associazioni dei consumatori si sono pronunciate in merito alla “Nuova disciplina bancaria in materia di default dei debitori”.

“In Emilia-Romagna per l’Istat ci sono il 15% di cittadini a rischio di povertà e la Banca d’Italia ha quantificato in 15 miliardi di euro i fondi messi a disposizione in Italia per garantire mutui e finanziamenti: questo dimostra come la situazione economica sia molto difficile e l’annunciato sblocco dei licenziamenti aumenti l’incertezza. Tutti problemi che impattano sui risparmiatori e che le nuove norme in arrivo sulla disciplina bancaria rischiano di peggiorare”, spiega Luca Broggion (Adoc Emilia-Romagna), che chiede l’intervento della Regione anche per promuovere la richiesta al governo di sospendere mutui e finanziamenti fino a fine 2021.

Sulla stessa linea Luisa Landro (Confconsumatori), per la quale “la situazione dei consumatori è molto critica: la crisi da Coronavirus ha causato molti problemi. Senza entrare nei dettagli della nuova normativa sulla Disciplina bancaria, faccio presente che queste novità impattano negativamente sui consumatori, perché i nuovi parametri con i quali le banche possono dichiarare il default dei risparmiatori sono molto più restrittivi e danneggiano i risparmiatori”. Altro tema evidenziato da Landro è che “con le nuove norme le banche potranno segnalare in maniera più rigida alle “Centrali rischi” i risparmiatori a rischio default e questo rischia di rendere più difficile a queste persone l’accesso al credito futuro”.

Dal canto suo Vincenzo Paladino (Udicon Emilia-Romagna) chiede campagne comunicative mirate per spiegare ai cittadini le nuove norme, mentre Barbara Pasi (Assiutenti Emilia-Romagna) sottolinea l’importanza di fare informazione finanziaria esprimendo pieno sostegno a ogni iniziativa congiunta tra associazioni di consumatori e istituzioni sul tema.

Ragionamenti a cui fa eco Rino Soragni (Federconsumatori Emilia-Romagna): “Auspichiamo -spiega- la moratoria dei mutui perché anche lo sblocco dei licenziamenti rischia di creare problemi. Servono interventi per tutelare i risparmiatori anche perché le nuove norme sono rischiose”, fa eco Rino Soragni (Federconsumatori Emilia-Romagna).

Netta anche la posizione delle organizzazioni sindacali. Per Sabrina Nanni (Cisl) “siamo di fronte a una normativa che vuole aumentare il controllo sui flussi finanziari di famiglie e imprese per evitare di tornare, come avvenuto in passato, al rischio tenuta del sistema bancario: per spiegare le varie cose serve una seria campagna comunicativa perché le modalità di comunicazione delle banche sono complesse e allo stesso tempo il livello di alfabetizzazione bancaria dei cittadini è molto basso”, mentre Massimo Zanirato (Uil) sottolinea come “il futuro va costruito insieme, vanno molto bene le proposte avanzate dal consigliere Gianni Bessi (Pd) e approvate dalla Commissione: domani incontreremo l’assessore Colla per aggiornare il protocollo con le banche per l’anticipo della cassaintegrazione Covid. Invece le nuove norme statali ci complicano la vita”. Sempre dal fronte confederale arriva il parere di Agnese Chinelli (Cgil) che rilancia i temi posti dai suoi colleghi al fine di mitigare le nuove norme bancarie e sull’utilità di campagne di comunicazione chiare.

Chiede impegno e chiarezza anche Tullia Bevilacqua (Ugl) per la quale le nuove norme sono state recepite dai governi italiani senza aver tenuto conto che “siamo in piena pandemia: questa norma poteva entrare in vigore in un momento in cui l’economia era di minore sofferenza, bisogna trovare un sistema per non far venire meno l’accesso al credito: se famiglie e aziende non possono trovare accesso al credito in banca c’è il rischio che si rivolgano alla criminalità organizzata”.

(Luca Molinari)

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