Maggioranza e opposizione si sono confrontati in Assemblea legislativa sul Bilancio di previsione 2015 della Regione. A seguire, il resoconto del dibattito generale in Aula.
Per Stefano Bargi e Daniele Marchetti (Lega Nord), lo scopo degli emendamenti presentati dal Gruppo “è quello di ridislocare risorse: per esempio, dai campi Rom alle vittime del dissesto idrogeologico. Uno dei limiti di questo primo bilancio di legislatura è quello di non prevedere un adeguato finanziamento di una legge approvata appena un anno fa (L.r. 14), con i suoi obiettivi di incentivare gli investimenti stranieri e l’attrattività dell’Emilia-Romagna”; al tempo stesso, “non si fa abbastanza per contrastare la delocalizzazione delle imprese”. Il Gruppo Ln “ha cercato di correggere il bilancio presentato dalla Giunta anche sulla questione della sanità, nella convinzione che il modello delle Case della salute stia diventando lo strumento per smantellare strutture ospedaliere e ridurre i servizi ai cittadini, innanzitutto nelle zone più periferiche”. Nello stesso tempo, “non si riducono gli sprechi nel settore degli acquisti di beni e servizi, anche sperimentando accordi infraregionali con Veneto, Lombardia, Toscana”. Infine, da Bargi e Marchetti è venuta una secca critica alla scelta di finanziare con 17 milioni di euro la costruzione del People Mover, per collegare aeroporto e stazione ferroviaria di Bologna: “Un costo abnorme, a fronte di interventi molto più efficaci, economici e di effetto immediato”.
“Il lavoro, innanzitutto era lo slogan dell’attuale maggioranza regionale in campagna elettorale, ma né il bilancio né il Def appaiono coerenti con quella enunciazione”, ha detto Piergiovanni Alleva (Altra Emilia-Romagna). Il suo intervento si è concentrato sulla “scarsa consapevolezza del dramma sociale in corso, in un territorio che in pochi anni ha visto triplicare i disoccupati, e che appena finiranno gli attuali ammortizzatori sociali sembra destinato a un’alluvione di povertà e disperazione. Ridurre la disoccupazione è indispensabile- ha detto Alleva- per rendere sopportabile la spesa per nuovi interventi di contrasto alla povertà, a cominciare dal reddito di cittadinanza”. Ma una politica attiva per il lavoro “dovrebbe abbandonare gli incentivi a pioggia e puntare, piuttosto, sui contratti di solidarietà espansiva, che prevedono il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali”. Andrebbe inoltre “incentivata e finanziata la riduzione consensuale dell’orario di lavoro, da 5 a 4 giorni settimanali”.
Per Andrea Bertani e Silvia Piccinini (M5s) è “sbagliato puntare sulle grandi opere e sono eccessivi gli investimenti regionali per l’Expo”. I due consiglieri hanno evidenziato “l’opportunità di prevedere a breve termine l’approvazione del piano regionale delle bonifiche”, sottolineando in particolare di avere “dubbi sulla volontà politica di bonificare la discarica di via Samoggia a San Giovanni Persiceto (Bo)”. Bertani e Piraccini hanno annunciato la presentazione di alcuni emendamenti, i più importanti dei quali puntano “alla creazione di un fondo regionale per il microcredito e all’eliminazione del finanziamento regionale al progetto People Mover, reindirizzando queste risorse sulle infrastrutture ferroviarie”.
Valentina Ravaioli (Pd) ha inteso “valorizzare gli impegni di bilancio per la cultura, 28 milioni nel 2015 a fronte dei 18 milioni di euro nel 2014, per la promozione del nostro patrimonio e per finanziare l’industria creativa. Si tratta di un mondo importante, numericamente e qualitativamente, che merita il sostegno concreto che la Regione sta offrendo”. Gli impegni della Regione, ha aggiunto la consigliera, “vanno anche nella direzione della riscoperta e tutela dei beni culturali e al sostegno alla produzione cinematografica, con le sue ripercussioni in termini di valorizzazione del territorio”. Ravaioli ha inoltre sottolineato “il cambio di passo sullo sport, con uno stanziamento di 5 milioni di euro, e alle politiche giovanili”. Scuola, formazione, ricerca e innovazione sono stati gli argomenti al centro dell’intervento di Silvia Prodi (Pd), che ha rimarcato “l’obiettivo di innalzare il livello qualitativo e quantitativo di questo sistema, dalla scuola dell’obbligo alla ricerca, il che consentirà maggiore sviluppo economica e nuova occupazione”. La consigliera si è poi soffermata “sulle sinergie tra sistema sanitario e comparto medicale, che riveste una grande rilevanza nella nostra regione”. Paolo Zoffoli (Pd) ha invece focalizzato il suo intervento sulle tematiche sociali e sanitarie: “Questo bilancio- ha detto- non prevede tagli o riduzione di risorse rispetto al 2014, ma nuovi investimenti su ricerca e nuovi bisogni. C’è la necessità di ridurre la burocrazia, i doppioni, le inefficienze, e l’acquisto dei farmaci deve avvenire a livello regionale per ridurne i costi”. Sulla messa in sicurezza del territorio regionale si è soffermato Mirco Bagnari (Pd): “40 milioni investiti su questo versante rappresentano la concreta presa di coscienza di quanto sia cruciale il problema. Risorse considerevoli sono inoltre destinate alla Protezione civile, alle politiche ambientali (piano regionale dei rifiuti e qualità ambientale nei luoghi di lavoro) e alle politiche per la montagna: il Piano di sviluppo rurale, ha concluso, si colloca fra le eccellenze a livello europeo”.
Uno dei punti essenziali di questo passaggio politico e finanziario, ha detto Lia Montalti (Pd), “sta nel fatto che si concretizza la programmazione dei fondi europei, con le quote di cofinanziamento regionale. Nell’occasione, si avviano scelte innovative anche rispetto al recente passato, puntando a una maggiore capacità di integrazione fra gli assessorati e alla rapidità di decisione. L’obiettivo è far emergere il valore specifico di ogni territorio, senza smarrire la capacità di utilizzare quei fondi al meglio e integralmente, a differenza di quanto accade in altre regioni italiane”.
Il 1^ comincia l’Expo, “ma questa Regione non sta facendo quanto necessario contro la contraffazione alimentare”, ha detto Fabio Rainieri (Lega nord): “Un fenomeno che spinge fuori mercato, fino alla chiusura irreversibile, aziende agricole serie, che producono prodotti tipici di qualità”. Il consigliere lamenta “l’aumentata tassazione statale sui fondi agricoli, colpendo soprattutto gli agricoltori delle zone collinari e montane”; invita la Giunta a “non sottovalutare i problemi di gestione dei Consorzi di bonifica”, e critica “la fine dei contributi incentivanti per riportare i giovani in agricoltura”.
Alla rappresentazione mediatica desiderata dalla Giunta, quella che parla di “rivoluzione copernicana” rispetto al passato, “non corrisponde la realtà”, ha affermato Tommaso Foti (Fratelli d’Italia); due esempi, “la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, che coinvolgerà non più del 5% degli alloggi, e l’intervento sulle società partecipate dalla Regione, dove si prevede l’aumento delle perdite nel 2016 e 2017”. Alla Giunta, inoltre, “pare non faccia piacere richiamare l’attenzione su prodotti finanziari come i cosiddetti derivati, il cui peso sui bilanci fino al 2032 appare così rilevante da dover spingere a un’urgente rivalutazione, per uscirne al più presto, concentrando le risorse su questo, anziché procedere all’acquisto di edifici dall’Azienda Usl di Bologna”. Secondo Foti, questo bilancio “conferma che all’Assemblea rimane solo un potere di ratifica: emendare è praticamente impossibile”. Infine, il consigliere ha voluto sottolineare “le profonde, inconciliabili divisioni fra Pd e Sel sul tema decisivo delle opere pubbliche”, concludendo che “non si tratta di alleanza politica ma di cartello elettorale”.
Igor Taruffi (Sel) ha rivendicato “con orgoglio” il contributo del suo Gruppo alla manovra di bilancio, “a partire dalla proposta, poi divenuta legge, sui tagli ai costi della politica”, dichiarando la soddisfazione di Sel, in particolare, “per i fondi stanziati al turismo, settore strategico per l’economia regionale, alla sanità e al welfare, autentici presidi della qualità della vita dei cittadini, e al contrasto al dissesto idrogeologico”. Rispondendo alle critiche delle opposizioni rispetto al dissenso espresso da Sel per la realizzazione della Cispadana e del People Mover, il consigliere ha affermato che “essere in maggioranza non significa stare in caserma, e che il problema della costruzione di queste due infrastrutture nasce dall’eccessivo lasso temporale, quasi un ventennio, che separa il momento della proposta di progettazione dell’opera dal momento in cui si deve deciderne la realizzazione. Un tempo in cui il contesto socioeconomico è radicalmente mutato”.
Galeazzo Bignami (Fi) ha ironizzato sulla “metamorfosi renziana del presidente Bonaccini, passato dalla concretezza ‘bersaniana’, che lo caratterizzava da consigliere e segretario regionale, alla politica degli annunci propria del premier”. All’impegno del neo presidente della Regione di “mettere la faccia sul primo bilancio della legislatura, per segnare una discontinuità con il passato, ha, purtroppo, fatto seguito una manovra di tipo ragionieristico, priva di coraggio e dettata dai dirigenti e dai tecnici dell’Ente, più che dalla nuova rappresentanza politica”. Bignami ha poi espresso preoccupazione per i trasferimenti futuri dello Stato, integrativi dei fondi strutturali europei, “annunciati in consistente diminuzione nei prossimi anni, così come per i fondi destinati alle imprese, intercettati in buona parte da enti regionali di dubbia utilità quali Ervet e Aster, e alla sanità, settore nel quale si impone una profondo revisione delle spese e una robusta iniezione di sussidiarietà”.
Secondo Paolo Calvano (Pd), l’hashtag più efficace per sintetizzare la manovra di bilancio sarebbe “dalle parole ai fatti. Il primo bilancio della nuova maggioranza”, secondo il consigliere democratico, “certifica che le cose si stanno facendo, come, ad esempio, per quanto riguarda i costi della politica e per il funzionamento dell’Amministrazione regionale, la cultura, il dissesto idrogeologico, le infrastrutture e il personale delle Province”. L’ “obiettivo del presidente Bonaccini era ridare dignità ed efficacia alla politica, dimostrando che governare significa assumersi la responsabilità di decidere, e questo bilancio dà il segnale alla società regionale che si è imboccata la strada giusta”. Calvano, infine, ha richiamato “l’importanza del Patto per il lavoro, strumento fondamentale strumento per creare l’atmosfera utile per investire in Emilia-Romagna”.