Ha preso il via in commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli, l’iter del rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio 2020. I relatori della legge scelti sono, per la maggioranza, Manuela Rontini (Partito democratico) e, per la minoranza, Marco Mastacchi (Rete Civica). Il rendiconto poi approderà in aula entro fine luglio.
A illustrarlo, in commissione, l’assessore al Bilancio Paolo Calvano: “Il rendiconto generale ha lo scopo di sintetizzare i risultati della gestione del bilancio, non deve quindi essere considerato solo come una mera presa d’atto del saldo di entrate e uscite pregresse. La predisposizione del bilancio di previsione 2020, sul quale viene a insistere il rendiconto, è stata caratterizzata da un importante accordo tra Regioni e Stato. Accordo che non prevede tagli alle politiche sociali e al trasporto pubblico, prevede maggiori risorse per la sanità (2 miliardi nel 2020 e 1,5 miliardi nel 2021), l’abolizione del super ticket sanitario con risorse statali (questo avverrà dall’1 settembre, in precedenza l’esenzione è avvenuta con risorse regionali), maggiori risorse per l’edilizia sanitaria (2 miliardi nel 2020 che si aggiungono ai 4 miliardi in più del 2019), maggiore flessibilità nell’utilizzo dell’avanzo vincolato (per la Regione Emilia-Romagna oltre 440 milioni immediatamente spendibili) e la conferma dell’impegno delle Regioni a realizzare maggiori investimenti nel quinquennio 2019 2023”.
Di sicuro è un bilancio, quello del 2020, in cui l’effetto Covid si fa sentire e per questo sono state messe in campo manovre straordinarie per 1,2 miliardi di euro. In assestamento 2020 sono state allocate risorse (anche statali) a favore della ripresa, sono state previste assegnazioni aggiuntive in corso d’anno dallo Stato per politiche connesse all’emergenza (per un totale di 417 milioni), è stata rimodulata la programmazione dei fondi europei a favore della sanità per prestazioni Covid (per un totale di 250 milioni) ed è stato applicato il decreto Ristori che destina un contributo statale, pari alle quote di capitale da restituire sui mutui, alle imprese coinvolte nelle chiusure (per un totale di 21,2 milioni).
Proprio per l’emergenza che si è dovuta affrontare, le politiche prioritarie realizzate nel 2020 sono state orientate principalmente alla tenuta del sistema sociale e sanitario in situazione di crisi pandemica, alle politiche di incentivazione delle attività economiche colpite dalle chiusure da emergenza covid (in particolare credito alle imprese e ristori), all’incentivo all’intermodalità ferro+bus e gratuità del trasporto pubblico (per gli under 14), allo sviluppo dell’area montana e delle aree interne disagiate, investimenti per superare il digital divide e implementare lo smart working nella pubblica amministrazione.
La Regione ha registrato minori entrate proprie nel 2020, rispetto al 2019, per 156,9 milioni. La riduzione di gettito è avvenuta per 60,9 milioni milioni dall’attività ordinaria e 95,9 milioni dal mancato recupero di accertamenti e controlli causato dal blocco dell’attività dell’Agenzia delle entrate. Minori entrate però quasi interamente compensate dal contributo statale di 144,6 milioni appositamente disposto. La differenza tra le minori entrate e la compensazione statale, pari a 11,8 milioni, è stata coperta con economie di bilancio registrate nell’anno. L’intervento statale ha consentito quindi alla Regione di poter utilizzare tutte le risorse previste nel bilancio 2020 pre Covid. Dal risultato di amministrazione emerge come siano stati rispettati gli equilibri di bilancio. Il risultato indica un avanzo di amministrazione di 511,9 milioni euro, tutti vincolati. Il disavanzo da debito autorizzato e non contratto è ridotto di quasi 83 milioni di euro. A fine esercizio il fondo cassa supera i 1.424 milioni, con un incremento di oltre 400 milioni rispetto all’inizio dell’anno.
(Margherita Giacchi)