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BILANCIO. ECCO GLI OBIETTIVI DEL DEFR 2017, VIA LIBERA DA SINDACATI E CATEGORIE

Illustrati 93 obiettivi In prima commissione dell’Assemblea: unanime la richiesta di sostegno agli investimenti contro i rigurgiti della crisi

Partecipazione, meno spesa per beni e servizi, ridimensionamento delle partecipate, semplificazione amministrativa, riforma del sistema di governo, aiuti al turismo e al commercio, competitività delle imprese e ricerca, ricostruzione nelle aree del sisma, tutele all’infanzia e alla famiglia, contrasto alla povertà, incentivi per lavoro e formazione, salute, infrastrutture. E’ la summa degli obiettivi contenuti nel Documento di economia e finanza regionale 2017, tarato sul triennio 2017-2019, elencati dall’assessore al Bilancio, Emma Petitti, nell’udienza conoscitiva tenuta oggi davanti alla commissione Bilancio e affari generali, presieduta da Massimiliano Pompignoli.

Il documento, ha ricordato l’assessore, “evidenzia, per ciascun obiettivo strategico, gli impatti attesi sul sistema degli enti locali e descrive gli indirizzi agli enti strumentali e alle società controllate e partecipate che concorrono, ciascuno per il proprio ambito, alla produzione e all’erogazione di servizi funzionali allo sviluppo delle linee di governo”. Gli obiettivi strategici, ha concluso, “sono novantatré e coinvolgono differenti ambiti (istituzionale, economico, sanitario e sociale, culturale e territoriale).

Al termine dell’intervento dell’assessore sono intervenuti diversi rappresentanti dell’associazionismo e delle istituzioni.

Antonino Rotolo dell’Università di Bologna, commentando positivamente il Defr, ha parlato di “lavoro proficuo con la Regione Emilia-Romagna”. Fondamentale, ha concluso, “è il rapporto con le istituzioni europee, per incentivare ricerca e innovazione, creando una filiera di finanziamenti”.

Mirto Bassoli, segretario Cgil Emilia-Romagna, è intervenuto sul problema occupazionale: “Il tema del lavoro deve essere prioritario; gli investimenti privati, comunque in aumento, non generano sufficienti incrementi occupazionali, rischiamo un riacutizzarsi della crisi”. Anche gli investimenti pubblici, ha concluso, “sono fondamentali per generare occupazione aggiuntiva”.

Luca Rossi di Confindustria Emilia-Romagna ha parlato di “scenario incerto, l’export nei primi mesi del 2016 ha risentito delle incertezze internazionali”. L’occupazione, ha aggiunto, “è connessa alla crescita economica”. Sono fondamentali, ha concluso “politiche a sostegno degli investimenti pubblici e privati”.

Tino Vaccari di Confartigianato ha rilevato che “il 15% del pil regionale è collegato alle attività artigianali, oltre al 20% dell’export”. Dall’inizio della crisi, ha aggiunto, “sono state chiuse 16.700 imprese artigiane”. Occorre, ha concluso, “già dal prossimo bilancio, maggiore attenzione per l’artigianato”.

(Cristian Casali)

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