Sostegno a attività e imprese colpite dal coronavirus, più fondi per la sanità, la montagna e per la cultura. Risorse per il trasporto pubblico e interventi per favorire una mobilità sostenibile, soprattutto quella “sulle due ruote”.
L’assestamento di Bilancio 2021 e del relativo collegato, manovra che movimenta risorse aggiuntive per mezzo miliardo di euro, è stata discussa e approvata oggi nel corso della Commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli.
Scorrendo articoli e capitoli di spesa si vede che vengono confermati i fondi straordinari per ristori post alluvione (130 milioni), la ripartizione straordinaria del fondo sociale di coesione (120 milioni) e il fondo investimenti delle Regioni (35,5 milioni).
Alla manovra di assestamento si sommeranno lo svincolo dell’avanzo vincolato per 25 milioni, particolarmente rivolto alle politiche di welfare e all’attrattività turistica, poi nuovi investimenti per il dissesto idrogeologico della costa per 22 milioni e nuovi ristori per imprese e associazioni per oltre 30 milioni di euro.
Fra le altre cose, la Giunta con l’assestamento prevede risorse aggiuntive pari a 13 milioni di euro per il comparto sanità al fine di potenziare i Livelli essenziali di assistenza e cura (Lea), 8 milioni di euro per l’agricoltura, 4 milioni per il trasporto pubblico, 4,6 milioni per il progetto di mobilità sostenibile “Bike to Work”, 1,5 milioni per la montagna, 1,6 milioni per la cultura, 1,7 per le politiche di energia ecologica.
“Le politiche contenute nelle nostre manovre sono collegate fra loro e risentono di quanto successo nel 2020: la pandemia. Abbiamo dimostrato e stiamo dimostrando di aver saputo e di saper reagire al Coronavirus anche portando avanti gli impegni del programma di mandato del presidente Bonaccini come le politiche per promuovere il trasporto pubblico per gli studenti e lo sviluppo per l’area montana e le altre aree interne, in primo luogo nel contrasto al divario digitale”, spiega la relatrice di maggioranza Manuela Rontini (Pd), che sottolinea come “abbiamo la possibilità e il dovere di trasformare questa emergenza che siamo stati costretti a vivere in una grande opportunità di ripresa per il nostro territorio anche a partire delle risorse straordinarie che l’Unione europea ha messo a disposizione”. Sulla stessa linea l’altro relatore di maggioranza, Luca Sabattini (Pd) ha affermato che “il Defr è inserito nella programmazione finanziaria nazionale e assume i 95 obiettivi politici e strategici che poi declina con le linee strategiche (Patto lavoro e clima, Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile)”. E ha ricordato il grande peso del bilancio della Regione sul Pil nazionale. Il documento risente della pandemia, ha sottolineato, “ma c’è la sfida storica di tracciare il tipo di ripresa che vorremo. Uno degli obiettivi principali è presidiare il Pnrr che servirà per il rilancio di tutti gli investimenti regionali (si parla di 14,3 miliardi). Va garantita una ripartizione equa sul territorio. Dobbiamo presidiare i tempi del Pnrr e la sua attuazione”. Serve un patto per la semplificazione, ha continuato Sabattini, “non solo norme, ma equilibrio e competenze. E anche un raccordo con le politiche europee per rendere più giusto e competitivo il nostro sistema produttivo”. Il consigliere ha toccato anche il tema dell’autonomia differenziata: “Il federalismo fiscale non è solo quantità di risorse, ma deve favorire l’equità sociale. L’autonomia differenziata resta un obiettivo da perseguire. Serve responsabilità, che è uno dei valori principali”.
Diametralmente opposta la posizione del relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega) che ha bocciato i provvedimenti proposti dalla Giunta e dalla maggioranza sottolineandone l’insufficienza e avanzando proposte alternative, a partire dalla necessità di potenziare la semplificazione amministrativa. “Concordo con le critiche di Confindustria sulle novità proposte dalla Giunta in merito alla formazione professionale”, spiega Bargi, che avrebbe preferito interventi diversi.
La Commissione ha approvato anche il Rendiconto generale su cui è intervenuto anche il relatore di minoranza Marco Mastacchi (Rete Civica), che, dopo aver ricordato l’eccezionalità del 2020 a causa dell’epidemia e come questo bilancio sia considerato “ponte” ha elencato alcuni punti salienti. E lo ha fatto partendo dalle strategie che devono dare risposte ai territori – passando dall’emergenza alla prevenzione e alla programmazione – come la pianificazione per contrastare il dissesto idrogeologico e garantire la manutenzione di territori e strade. Critico, invece, Mastacchi sull’uso dei tanti soldi arrivati per l’emergenza: “Presi dalla fretta e dall’entusiasmo dei fondi nazionali si è speso in modo non sempre puntuale. Ad esempio, per la scuola ci si poteva concentrare sulle attività di prevenzione-sanificazione di ambienti e trasporti piuttosto che sui banchi a rotelle o sulla rimodulazione dei trasporti”. Dopo l’auspicio del varo di una nuova legge sulla montagna, Mastacchi, all’interno del rendiconto, ha osservato che “il digital divide, durante l’epidemia, è emerso come un bisogno – sia per le scuole sia per lo smart working – ma la tecnologia e le reti promesse ancora oggi non ci sono in tutti i territori. La valutazione è negativa”.
Alle osservazioni dei consiglieri ha replicato l’assessore al Bilancio Paolo Calvano, che ha ribadito l’impegno della Regione ad aggiungere risorse proprie ai provvedimenti statali a sostegno delle imprese e delle famiglie a fronte della pandemia e per la ripartenza. Nel suo intervento il rappresentante della Giunta ha dedicato molto tempo ai temi della semplificazione sollevati tanto da Sabattini quanto da Bargi, dicendosi disponibile alla sessione di semplificazione, ma confermando come semplificare non significhi ridurre controlli e qualità delle politiche pubbliche.
(Gianfranco Salvatori e Luca Molinari)