Sostenere le aree di montagna attraverso la fiscalità di vantaggio, incentivare la presenza di personale medico e docenti in Appennino, ridurre l’Iva alle piccole imprese. La commissione Bilancio dà parere favorevole alla proposta per introdurre modalità di fiscalità di vantaggio in aree montane. Il testo base è una proposta di legge alle Camere del Pd sottoscritto anche da Italia Viva, Lista Bonaccini e ER Coraggiosa a cui è stato abbinato il progetto di legge della Lega.
L’obiettivo della proposta dei democratici è promuovere lo sviluppo economico dell’Appennino con una fiscalità di vantaggio per cittadini e imprese, con particolare attenzione al personale sanitario e docente al fine di attrarre personale per avere servizi sanitari e sociali adeguati, incentivi alla residenzialità sia in affitto che per acquisto, sul trasporto e altre spese scolastiche, sui Comuni che devono avere le risorse per poter realizzare e gestire i servizi indispensabili per i propri cittadini. Un progetto di legge che mira a introdurre misure che non richiedano solo trasferimenti di fondi, ma l’acquisizione diretta degli aiuti da parte dei beneficiari tramite il meccanismo del credito d’imposta, deduzioni e agevolazioni IVA.
La Lega, invece, vuole istituire le zone economiche speciali dette Zama (Zona area-montana autonoma) entro le quali sia possibile usufruire di agevolazioni fiscali, normative e amministrative. Attenzione particolare da riservare ai territori colpiti dalle alluvioni di maggio 2023. Fra le proposte, l’esenzione dall’Irap per gli esercenti dei territori montani con meno di 3mila abitanti, benefici fiscali per le nuove aziende a patto che mantengano l’attività sul territorio per almeno 10 anni, riduzione del 50% del bollo auto per i residenti nella Zama, esenzione della tassa regionale per il diritto allo studio universitario. Il tutto -propone la Lega- attraverso l’istituzione di un apposito fondo da individuarsi all’interno del bilancio regionale.
Per il relatore di maggioranza ed esponente Pd “al centro di questa proposta c’è la fiscalità incentivante per le aree montane e svantaggiate. Auspichiamo di arrivare al voto su un testo conclusivo il più condiviso possibile, che si può migliorare con emendamenti altrettanto condivisi”, mentre per il relatore di minoranza ed esponente della Lega “è condivisibile l’intento di riportare in condizioni di parità i Comuni svantaggiati. Ma la nostra proposta partiva da una prospettiva regionale. Una proposta-traino anche per altre regioni e che avrebbe aperto a quella autonomia differenziata tanto sponsorizzata dalla Regione Emilia-Romagna. Siamo d’accordo sugli obiettivi, ma non condividiamo, come strumento per raggiungerli, un progetto di legge alle Camere”.
Secondo il Partito democratico, “è stato fatto uno sforzo importante per entrare nel merito di pochi strumenti che, messi insieme, permetteranno effettivamente di dare quella spinta propulsiva ai territori dell’Appennino. Un progetto simile alle Camere non è mai stato presentato”.
Per Rete civica occorre “mettersi in testa che si può agire anche sulle leve fiscali della Regione. Lo Stato deve fare la sua parte, ma anche la Regione può fare scelte di competenza: può creare le condizioni per fare impresa in montagna, per contrastare lo spopolamento, per garantire determinati servizi, come quelli sanitari, invertendo così una tendenza che, anche nelle misure regionali, ha peggiorato la situazione per la montagna negli ultimi anni”.
(Brigida Miranda)
La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)