Le parti sociali promuovono il Documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Emilia-Romagna.
È quanto è emerso dall’audizione avvenuta nel corso della commissione Bilancio.
“La gravità degli eventi alluvionali di maggio ci ha imposto di rivedere le priorità delle politiche regionali e abbiamo aumentato gli obiettivi da raggiungere: vogliamo superare l’emergenza per collegarla alla ricostruzione delle aree colpite”, spiega la relatrice di maggioranza Palma Costi (Pd) che ricorda i contenuti del Defr che possono essere così sintetizzati: con un Pil in aumento del 3,8%, esportazioni in crescita del 3,3% e la disoccupazione in calo l’Emilia-Romagna ha avuto una ripresa post-Covid maggiore rispetto alla media italiana, ma c’è preoccupazione per le conseguenze dell’alluvione dello scorso maggio. “Anche se da parte dei governi degli ultimi anni non c’è stata certezza sui fondi per le Regioni, l’Emilia-Romagna prosegue nei propri lavori, l’Emilia-Romagna ha una propria vitalità nonostante i problemi seguiti alle emergenze ambientali ed economiche”, spiega Costi che sottolinea soprattutto l’impegno per il contrasto alla disoccupazione femminili e giovanili anche alla luce del prezzo che queste categorie hanno pagato a seguito del Covid.
Dal canto suo il relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli (Lega) afferma che “le differenze tra il Defr di quest’anno e quelli precedenti è il tema alluvione. Ricordiamoci che la gran parte del Bilancio della Regione è legato alla sanità e la sanità ha un deficit notevole, servono scelte chiare. La stessa Corte dei Conti ha segnalato i problemi della sanità. Non si risolve il tema deficit in sanità dando la colpa al Covid e all’inflazione, ci sono stati degli sperperi che vanno risolti”. Pompignoli boccia anche le Unioni dei Comuni e ricorda come “nel Defr si parla di tanti investimenti, ma ci sono solo i dati aggregati, nessuno spiega dove e come si investe”.
“Giustamente il Documento mette in evidenza il tema alluvione e altre emergenze, bisogna affrontare alcune rigidità legate al Bilancio dello Stato centrale”, spiega Gianni Bessi (Confservizi) che elogia gli obiettivi del Defr invitando a “superare le difficoltà come si è fatto con il Covid: ciò che viene fatto tocca famiglie e imprese e a cascata anche l’economia a partire dal mondo dei servizi”.
Per Losi Loretta (Alleanza Confcooperative) “questo è un documento importante: tutto il movimento cooperativo chiede attenzione al welfare, alla tutela del welfare regionale che è un sistema integrato che a causa delle varie crisi economiche fa fatica a tenere i tradizionali livelli di qualità. Il movimento cooperativo è un interlocutore importante per raggiungere questi obiettivi”. Losi chiede anche un impegno per sostenere il potere d’acquisto di chi decide di venire a vivere nelle città dell’Emilia-Romagna: il carovita diventa un ostacolo a trovare personale che venga a lavorare in Emilia-Romagna. “Chiediamo alla Regione che ci siano impegni su questo tema”, spiega la rappresentante del movimento cooperativo: servono interventi strategici a partire dalla riqualificazione urbana e alla nuova edilizia pubblica”. Losi chiede inoltre misure per il trasporto pubblico e di sostenere i Consorzi Fidi.
“Il confronto con le parti sociali è molto importante, vi ringrazio per i suggerimenti e le proposte che avete fatto”, spiega l’assessore al Bilancio Paolo Calvano che ricorda come “in questo Defr abbiamo dovuto ritarare le nostre priorità alla luce delle recenti emergenze, in primo luogo l’alluvione”.
(Luca Molinari)