“La Regione perderà ben 210 milioni da qui al 2032 a causa dei contratti in derivati sottoscritti nel 2004 con gli istituti finanziari Dexia Crediop, UBM e JP Morgan, per un valore complessivo di circa 473 milioni e 418mila euro. E si tratta di una valutazione ottimistica, alla luce dell’andamento futuro dei tassi d’interesse. La vicenda sta provocando al bilancio della Regione perdite tra i 12 e i 16 milioni all’anno”. Per questo motivo il consigliere del gruppo misto-Mns Michele Facci chiede alla Giunta il motivo per cui “quei contratti non siano stati rinegoziati, alla luce della loro evidente onerosità e della perdita sistematica a carico del bilancio regionale, che potrebbe anche essere generare una responsabilità per danno erariale”.
“I contratti stipulati dalla Regione- scrive il consigliere- sono validi fino al 30 giugno 2032 e prevedono, di fatto, la trasformazione del tasso d’interesse del debito sottostante da variabile, nel periodo 2004-2009, a fisso nel periodo successivo fino a scadenza (30 giugno 2032). Considerato che questa trasformazione (nella misura del 5,25%) sta provocando perdite tanto elevate, chiedo all’Amministrazione regionale di conoscere i motivi per cui non si sia operata la rinegoziazione dell’investimento e se la Giunta non ritenga che la sottoscrizione dei tre contratti in derivati sia stata negativa dal punto di vista della corretta gestione delle finanze pubbliche”.
(Stefano Chiarelli)