Governo locale e legalità

Bilancio. Udienza conoscitiva sul Documento di economia e finanza (Defr) 2020

Assessore Petitti: “Defr non tiene conto della parte programmatica, lasciata alla prossima Giunta”. Rinaldi (Uil): “nuovo Patto per il lavoro a inizio prossima legislatura”. Critica Bevar (Usb): “documento preelettorale, no all’autonomia rafforzata”

La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, oggi presieduta dal vicepresidente Roberto Poli, ha tenuto un’udienza conoscitiva sul Documento di economia e finanzia regionale (Defr) per il 2020, di cui è relatore Gianni Bessi (Pd), convocando gli stakeholders regionali.

“Quest’anno il Defr non tiene conto della parte programmatica, lasciata alla prossima Giunta” sottolinea l’assessore al Bilancio, Emma Petitti. “Entro fine mese- precisa l’assessore- sarà messo a punto anche il documento riferito al controllo strategico sulla legislatura, finalizzato a misurare gli effetti delle politiche di mandato”. L’Emilia-Romagna – ricorda Emma Petitti – è in grado di competere con le aree più sviluppate a livello mondiale, non solo per i risultati raggiunti sul fronte della crescita, dell’export e dell’occupazione ma anche per i risultati raggiunti in termini di rafforzamento di competitività, ricerca, sviluppo e innovazione del “sistema regione”.

Il quadro di riferimento. In un’economia aperta – evidenzia l’assessore – sono sempre più rilevanti le interdipendenze e sempre maggiore valore assume la capacità di fare rete. Ed è sapendo fare rete – continua – che nel 2018 la Regione ha registrato un tasso di crescita del PIL dell’1,4%, con un differenziale positivo rispetto al Paese di ben mezzo punto percentuale. L’export, punto di forza dell’economia dell’Emilia-Romagna, ha sfiorato i 63,5 miliardi di euro, pari al 13,7% dell’export nazionale: in termini pro-capite, le esportazioni regionali sono state quasi il doppio di quelle nazionali. “Il Patto per il lavoro, posto al centro dell’azione di governo regionale e che ha visto il coinvolgimento di tutte le componenti di rilievo della società regionale, non solo le Province e i Comuni capoluogo, ma anche le organizzazioni settoriali e datoriali, il Terzo settore, Unioncamere, l’Abi, l’Ufficio scolastico regionale e l’Università, ha contribuito a produrre risultati sul fronte del mercato del lavoro che vedono l’Emilia-Romagna svettare sulle altre regioni sia per il tasso di occupazione, che sfiora il 75%, sia per il tasso di disoccupazione, pari al 5,9%” ha spiegato l’assessore al Bilancio. “Considerato che il PIL pro-capite in Emilia-Romagna è superiore alla media nazionale del 25%, visti i dati a disposizione si può dedurre che per circa due terzi il differenziale è dovuto al più elevato tasso di occupazione, mentre per il restante terzo a un differenziale di produttività” ha concluso Emma Petitti.

Roberto Rinaldi (Uil Emilia-Romagna), intervenuto in sede di dibattito a nome delle sigle confederali, nell’esprimere “apprezzamento per il Patto per il lavoro, rivelatosi di assoluta utilità ed efficacia”, ne ha proposto “una nuova versione all’inizio della prossima legislatura regionale”. Il sindacalista, inoltre, sempre a nome del tavolo confederale, ha elencato una serie di priorità, che vanno dallo sblocco urgente delle opere infrastrutturali al rilancio del settore edilizio al potenziamento di Giovani più, patto per il lavoro dedicato ai giovani, nonché svariate proposte, fra le quali la creazione di un’Agenzia unica regionale della mobilità, il rafforzamento di un welfare diffuso, a governance pubblica, il completamento dell’apertura delle Case della salute, unito al potenziamento della medicina di prossimità. Rinaldi, infine, ha rivolto un plauso alla Giunta per la decisione di “azzerare le rette degli asili nido”.

Di parere opposto Ernesta Angela Bevar (Usb), che ha definito il Defr2020 “un documento preelettorale, peraltro redatto in piena applicazione dei vincoli di bilancio fissati dall’Unione europea che Usb misconosce e avversa, in quanto causano costi sociali elevati, lavoro povero e con meno tutele”. La sindacalista, inoltre, ha criticato il Patto per il lavoro, che “avrebbe privilegiato le imprese a scapito dei lavoratori”, e, sul versante dei diritti, le politiche della Giunta sulla parità di genere, poco efficaci poiché l’esecutivo regionale “non sarebbe stato capace di incidere sulle condizioni materiali che le determinano”. Nel rivendicare una maggiore presenza del pubblico nella gestione dei servizi e un contrasto più vigoroso alle infiltrazioni criminali, specie nel mondo del lavoro, Ernesta Angela Bevar ha espresso il “’no’ convito di Usb all’autonomia differenziata”.

In chiusura dei lavori, l’assessore Petitti ha ribadito come siano i numeri a certificare la buona amministrazione della Regione, ringraziando le sigle sindacali intervenute anche per i contributi critici, oltre che per le sollecitazioni e le proposte.

(Luca Govoni)

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