Un superstipendio da circa “225mila euro” (come costo azienda, cioè comprensivo dei contributi previdenziali, ndr) stanziati nel bilancio previsionale 2016 “per il compenso del Direttore generale del Consorzio della bonifica Renana”. Una cifra pari al 2,23% dei contributi riscossi dal Consorzio ed erogata in un ente dove il “costo del personale ammonterebbe a 9,97 milioni di euro (pari a circa il 44% del bilancio) per 162 dipendenti”. Lo segnala il capogruppo di Forza Italia Galeazzo Bignami che in un’interrogazione chiede alla Giunta se sia informata della situazione, visto che “la vigilanza e il controllo dei Consorzi competono alle Regioni”.
Bignami suggerisce il commissariamento del Consorzio analogamente a quanto fatto dalla Regione Lazio con deliberazione del 5 maggio 2016 nei confronti del Consorzio di bonifica di Pratica di Mare, “in quanto il relativo Direttore Generale avrebbe percepito per l’anno 2015 una somma superiore ai tetti previsti dalla normativa vigente”.
Ad avviso di Bignami la misura del compenso violerebbe il Decreto Monti del 2011 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, che prevede che “il trattamento economico di chiunque riceva a carico delle finanze pubbliche emolumenti o retribuzioni non possa superare quello del primo Presidente della Corte di Cassazione”. Bignami, che ritiene il Consorzio rientrare nella fattispecie, sottolinea anche che in 4 anni il compenso del dirigente della Renana sarebbe aumentato “di circa il 17,8%”, essendo di 191 mila euro la cifra impegnata nel 2012.
Comprendendo il premio di risultato del 10% erogato al raggiungimento degli obiettivi, nel 2016 in caso di valutazione analoga a quella del 2015 il compenso lordo annuo del Dg della Renana dovrebbe essere di oltre 156 mila euro; una cifra che il capogruppo azzurro parametra a quella del Direttore generale del Comune di Bologna (bilancio 2015 di oltre 548 milioni di euro, 24 volte superiore a quello della Renana, di cui 168 milioni per spese di personale, pari al 30% circa delle entrate), che “è stata di 140 mila euro, cui vanno sommati circa 20 mila euro di premio di risultato, per un totale di circa 160 mila euro, che dovrebbe corrispondere ad un costo indicativo, per il Comune di Bologna, di circa 225 mila euro, pari a circa lo 0,13% delle uscite previste per il personale e allo 0,04% delle entrate del Comune di Bologna”.
Altro termine di paragone offerto da Bignami riguarda “il Consorzio di Bonifica della Romagna che avrebbe presentato un bilancio di previsione del 2016 di circa 22,5 milioni di euro ed il costo del personale ammonterebbe a 8,55 milioni di euro per 170 dipendenti”. Un bilancio “del tutto paragonabile, per valori economici e numero di dipendenti, a quello del Consorzio”, insiste l’azzurro che quantifica in 88 mila euro il compenso lordo annuo del Direttore Generale del Consorzio Bonifica della Romagna, “quasi la metà (56% circa) del compenso del Direttore generale del Consorzio di bonifica Renana”.
(Marco Sacchetti)