La commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, ha dato parere favorevole al Calendario venatorio 2020-2021 presentato dall’assessore Alessio Mammi, che ha illustrato il piano con cui si fissano le date e le giornate di caccia. Per Marco Fabbri (Pd) portare avanti un documento avviato dagli uffici del precedente assessorato è una scelta di responsabilità, in quanto partire da capo sarebbe stato impossibile, visto che il Calendario venatorio è frutto di svariati incontri. Chiedo però all’assessore un impegno forte per contrastare le specie cosiddette ‘aliene’, perché quelle oggi più che mai sono una minaccia per le specie autoctone, in particolare, nel ferrarese, il cormorano, il gabbiano reale e la nutria selvatica”. Inoltre, ha aggiunto: “talune osservazioni in cui si esprime contrarietà alle disposizioni contenute nel Calendario venatorio, mi lasciano interdetto, in quanto si basano su documenti tecnici molto datati, come, ad esempio, quelli che riguardano gli uccelli acquatici, il cui ultimo censimento risale al 2014”. Punto dolente, per Giulia Gibertoni (Misto), quello che riguarda Ispra: “il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale rimanga un tema centrale su cui si è invece sorvolato. Ho chiesto, tramite accesso agli atti, di poterlo visionare, ma senza successo. Capisco il periodo difficile per il coronavirus, ma ritengo necessario che la Giunta debba farsi carico in via prioritaria anche degli atti all’esame delle commissioni assembleari”. Silvia Zamboni (Europa Verde) ha motivato il voto contrario “non solo perché i Verdi sono da sempre contrari alla caccia in quanto attività ludica che si svolge a spese di altri esseri viventi, ma nello specifico anche perché il Calendario venatorio non recepisce tutte le osservazioni fatte da Ispra, ad esempio sulla riduzione dei giorni di caccia”. Per il consigliere della Lega Massimiliano Pompignoli, “come tutti gli anni ci troviamo di fronte a un Calendario venatorio preconfezionato. Non possiamo fare emendamenti, osservazioni, apportare modifiche; nei cinque anni passati ci si è scontrati su questo tem,a ma purtroppo la Regione blinda il Calendario. Noi oggi diamo un parere senza la possibilità di apportare alcun contributo. Ad esempio, vorremmo proporre che nei mesi invernali, in caso di maltempo, si possa recuperare il giorno di caccia che si perde”. Inoltre: “Ci eravamo lasciati con l’ex assessore Caselli parlando di possibili interventi sulla legge regionale in materia di caccia, datata perché del 1994 e inadatta a disciplinare la complessità odierna. Chiedo, pertanto, alla nuova Giunta se ci sia l’intenzione di mettere mano a questa norma”. Michele Facci (Lega) ha posto l’accento sui “danni dei cinghiali, perché è un problema che va affrontato”, chiedendo anche di “ripristinare in Emilia-Romagna l’uso dell’arco per l’attività venatoria, visto che lo prevede la legge nazionale”. L’assessore Mammi ha replicato che “la Giunta terrà in debita considerazione tutte le indicazioni dei consiglieri”. Riguardo al parere di Ispra, ha ribadito come sia stato tenuto in debito conto dalla Regione, assumendosi l’impegno di inviare ai membri della commissione tutto il materiale documentale (bozza, pareri, etc)”. “
27 Aprile 2020
Caccia. Calendario venatorio in commissione, i Verdi e le opposizioni lo bocciano
Gibertoni (Misto): “Non si sono recepite tutte le indicazioni di Ispra”; sulla stessa linea Zamboni (Europa verde). Facci (Lega) chiede un ritorno all’uso dell’arco
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27 Aprile 2020