Ambiente e territorio

Caccia. Gibertoni (M5s): limitarla e supportare gli enti locali nelle ordinanze di divieto

La consigliera chiede alla Giunta di individuare aree critiche dove la presenza di cacciatori rappresenta un pericolo per i cittadini

Giulia Gibertoni

Limitare il più possibile la caccia sul territorio regionale, supportare gli enti locali nell’individuazione di aree critiche dove la presenza di cacciatori rappresenta un pericolo per i cittadini residenti e per chi frequenta queste aree territoriali, come i ciclisti e gli escursionisti, in modo che i sindaci possano emettere ordinanze limitative dell’attività di caccia, abrogare la normativa regionale sulla caccia nelle parti in cui prevedeva di avvalersi anche di coadiutori nei piani di controllo e rivedere i propri convincimenti sull’uso delle cartucce con piombo vietandone l’utilizzo sul territorio regionale. A sollecitare in questo senso la Giunta, con una interrogazione, è la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Giulia Gibertoni.

“Ci sono numerose aree del territorio regionale- sottolinea l’esponente M5s-, in cui i cittadini sono esasperati ormai da anni dalla presenza dei cacciatori, che in alcuni casi in barba alle norme che vietano di avvicinarsi troppo alle abitazioni, anche in zone in cui la caccia è consentita, sembra che siano soliti sparare in prossimità delle case, in aperta violazione del divieto di sparare a distanza inferiore ai 150 metri in direzione di fabbricati destinati ad abitazione”. Inoltre, secondo Gibertoni, “la presenza di cacciatori in prossimità di percorsi naturalistici mette a serio rischio anche le attività di tanti appassionati che sono soliti percorrere i sentieri di campagna in bici o facendo attività ginnica”.

In più, la consigliera sottolinea come “i cacciatori rappresentino poco più dell’1% della popolazione italiana, ma per colpa delle pratiche, che agli occhi di un comune cittadino possono connotarsi come atrocità, e per colpa dello Stato e di alcune Regioni che li appoggiano, hanno creato una situazione che condurrà a forti perdite economiche a causa della progressiva svalutazione del territorio e alla conseguente scomparsa dei turisti”. Dato, però, che “i sindaci hanno il potere di vietare l’esercizio della caccia per un limitato periodo di tempo e in una zona circoscritta”, la consigliera nella sua interrogazione chiede all’esecutivo regionale di intervenire e di fare intervenire gli enti locali. 

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