Ambiente e territorio

Mastacchi (Rete Civica): fare chiarezza su abilitazioni per cacciatori a caccia in braccata e girata

“Alcuni cacciatori, pur operando da anni come sele-controllori per la caccia al cinghiale, non risultano abilitati”. L’assessore Mammi ha fornito i dati per provincia e ricordato le modifiche ai regolamenti dal 1992 al 2008 e che “ogni ufficio territoriale è sede di esami e chi non è in regola può fare l’esame di abilitazione”

Definire “la mappatura delle abilitazioni disponibili per ogni cacciatore, tramite albo/elenco pubblico, rappresenta la modalità più semplice per verificare con trasparenza chi è abilitato e quali abilitazioni si possiedono e, per ogni provincia, quale sia la fotografia a oggi delle posizioni dei cacciatori sele-controllori abilitati alla caccia in braccata e in girata e se sono definite in maniera trasparente le abilitazioni di ciascun cacciatore per le posizioni di coloro che, pur operando da diversi anni come sele-controllori anche in braccata e girata, non risultano abilitati. In questo caso, quale percorso intende attivare la nostra Regione?”.

L’interrogazione del consigliere Marco Mastacchi (Rete civica) è stata discussa in commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini. Al consigliere ha risposto l’assessore alla Caccia, Alessio Mammi. Il titolare della delega ha spiegato che il primo regolamento per l’abilitazione è del settembre 1992: un corso senza esame finale. Nel 1995 il regolamento è stato modificato e ha previsto esami per tutte le figure tecniche. Nel 2002 è stato emanato un nuovo regolamento regionale: per la caccia al cinghiale è stato abilitato chi già lo era nel 1995, chi ha seguito corsi e anche chi dimostra di essere stato iscritto a squadre organizzate. L’attuale regolamento è del 2008. Oggi in ogni ufficio territoriale si svolge l’esame e chi non ha il certificato può regolarizzare la propria posizione”. Mammi ha fornito i dati delle abilitazioni per ogni provincia – “mancano i dati di Bologna e Piacenza” ha precisato.

Cacciatori di ungulati selettori abilitati: Rimini 608, Parma 1.569, Reggio Emilia 2.305, Modena 1.300, Ferrara 222, Ravenna 1.086, Forlì-Cesena 1.333. Cacciatori di cinghiali abilitati alla caccia collettiva in braccata e girata: Rimini 2.017, Parma 604, Reggio Emilia 2.829, Modena 1.500, Ferrara 879, Ravenna 2.377, Forlì-Cesena 3.588. “I dati – ha detto l’assessore – comprendono anche chi ha avuto l’autorizzazione in altre regioni. Stiamo digitalizzando i documenti e c’è una piattaforma web per gli esami. A breve avremo un quadro definitivo”.

Marco Mastacchi ha detto di voler leggere il “documento con attenzione prima di dare un giudizio, anche se non vedo la risposta al mio quesito”. Sono due le istanze rivolte dal consigliere alla Regione perché “è necessario fare chiarezza sulle figure tecniche che operano sui piani di controllo ed è doveroso rendere pubblico chi ha l’abilitazione di sele-controllore per ungulati e del prelievo in braccata e/o girata”. Il consigliere ha ricevuto segnalazioni da cacciatori abilitati intorno agli anni 2000 “che oggi non vedono riconosciute tutte le loro abilitazioni a seguito di probabili errori amministrativi di trascrizione” in quanto dal quel periodo sono stati previsti esami di abilitazione proprio per la caccia in braccata e in girata.

(Gianfranco Salvatori)

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