Fare chiarezza sulla tabellazione delle Zone di ripopolamento e cattura, delle oasi, dei parchi e delle zone di rispetto venatorio.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Marco Mastacchi (Rete civica) che ricorda come “nelle province di Bologna e Ravenna, si rileva una crescente rigidità nei rapporti con il mondo venatorio, con il rifiuto delle figure incaricate della vigilanza venatoria a partecipare alle attività di tabellazione degli ambiti protetti motivato dal fatto che tale compito non rientrerebbe formalmente nel loro mansionario, ma, considerando che le stesse guardie sono chiamate a verificare la corretta perimetrazione delle aree, risulta necessario chiarire chi sia oggi responsabile dell’effettiva esecuzione del lavoro materiale di tabellazione”. Per Mastacchi “è emerso che la Regione Emilia-Romagna avrebbe manifestato la volontà di affidare, tramite procedura di gara, l’attività di tabellazione delle Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC) e degli altri ambiti protetti a soggetti esterni, quali cooperative, con conseguente impiego di risorse pubbliche, mentre storicamente tale attività è stata svolta a titolo completamente gratuito dai cacciatori volontari, in un contesto di collaborazione consolidata con le istituzioni territoriali. Una simile scelta appare pertanto difficilmente giustificabile sotto il profilo dell’economicità e dell’efficienza amministrativa e in questo contesto risulterebbe maggiormente coerente e funzionale il coinvolgimento diretto degli Ambiti territoriali di caccia (ATC), strutture pubbliche già coordinate e sottoposte al controllo della Regione, con cui esiste una consolidata esperienza di collaborazione. Tale scelta consentirebbe di evitare l’esternalizzazione dell’attività di tabellazione, valorizzando al contempo le competenze operative e le relazioni territoriali già esistenti. Diversamente, si rischierebbe di trasmettere un segnale di disattenzione istituzionale nei confronti del contributo concreto, continuativo e gratuito che il mondo venatorio ha garantito per decenni alla gestione del territorio, senza oneri per la collettività”
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “quali siano le mansioni attualmente attribuite alle guardie provinciali in materia di vigilanza venatoria, e se esista una direttiva regionale che escluda esplicitamente l’attività di tabellazione delle Zone di ripopolamento e cattura (ZRC), delle oasi, dei parchi e delle zone di rispetto venatorio definite da ordinanze comunali dalle loro competenze operative. In caso affermativo, si richiede di sapere quale soggetto sia formalmente incaricato dell’esecuzione materiale della tabellazione e con quali risorse economiche e organizzative tale attività venga sostenuta e se intenda confermare l’orientamento verso l’affidamento dell’attività di tabellazione dei sopracitati ambiti protetti a soggetti esterni, quali cooperative, tramite procedura di gara, e nel caso a quanto ammontano le risorse economiche stanziate per tale finalità”.
Mastacchi vuole inoltre sapere “per quale motivo non sia stato ritenuto opportuno coinvolgere direttamente gli Ambiti territoriali di caccia (ATC), che costituiscono lo strumento operativo della Regione sul territorio, con una consolidata esperienza nella gestione venatoria e una storica collaborazione con il mondo agricolo e venatorio e se sia stato effettuato uno studio o una valutazione sull’impatto che tale scelta potrebbe avere sul sistema venatorio regionale, in particolare sul volontariato dei cacciatori, che da decenni contribuiscono gratuitamente alla gestione faunistica, alla manutenzione ambientale e alla prevenzione dei danni da fauna selvatica, rappresentando una risorsa fondamentale per l’equilibrio territoriale”.
Per Mastacchi è importante che la Regione dica se intende promuovere l’istituzione di un tavolo di confronto permanente con le associazioni venatorie, gli Ambiti territoriali di caccia (ATC) e le rappresentanze agricole, per ristabilire un rapporto di collaborazione strutturata e valorizzare il contributo operativo e volontario di coloro che quotidianamente operano sul territorio per la tutela ambientale e la gestione faunistica.
(Luca Molinari)



