“Non sono due settimane di pioggia che risolvono tutte le criticità della fauna accumulate dopo un mese di grande siccità”. Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle risponde così all’assessore all’agricoltura Simona Caselli che in commissione Politiche economiche (presieduta da Luciana Serri) annuncia che “non verrà posticipata l’apertura della caccia stanziale”.
Supportata dai dati stilati da Arpae, la titolare della delega alla Caccia ha cambiato la posizione che fino a venerdì scorso aveva deciso di assumere: “Se non fosse piovuto- ha spiegato- avrei ridotto l’orario di apertura dell’attività venatoria. Ma la relazione consegnatami dall’Agenzia regionale rende immotivata ogni scelta di cambio del calendario. Tanto più che si parla di solo quattro giornate di apertura dal 17 settembre al primo ottobre”. Dati, quelli riportati da Arpae, ritenuti da Lia Montalti del Partito democratico “robusti. L’assessore aveva promesso approfondimenti e sono arrivati”.
Considerazioni appoggiate anche dal consigliere del Pd Gian Luigi Molinari che ha ricordato come la “discussione sulle sofferenze della fauna dovute alla siccità era presente anche nel mondo venatorio. Attualmente però è difficile sostenere il rinvio delle attività osservando i dati ma soprattutto girando per i territori”.
Dibattito che ha portato alla bocciatura, con i voti contrari di Pd e Lega nord, della risoluzione presentata dalla consigliera del Movimento 5 stelle che chiedeva un rinvio dell’apertura dell’attività venatoria basato sulle indicazioni arrivate dall’Ispra. “Le richieste- ha rimarcato Gabriele Delmonte della Lega- ad oggi non stanno in piedi. Noi non stiamo parlando della quantità di acqua che serve all’agricoltura, che manca e come, ma quella necessaria alla fauna. Vivo vicino a valle e sono circondato da specchi d’acqua. Sicuramente la situazione dell’Appennino grazie alle piogge è notevolmente migliorata”.
Discorsi che non hanno cambiato la posizione di Piccinini: “I dati non sono certo robusti ma anzi sono parziali. Voi andrete avanti con la vostra posizione perché non abbiamo i numeri per bloccare questa scelta. Quello che è certo è che i dati, da qualsiasi punto si guardino, descrivono uno stato idrometrico sotto la media”.
(Andrea Perini)