Ambiente e territorio

Rontini e Molinari (Pd): “Aumentare l’efficacia del prelievo del cinghiale, braccata compresa”

I due consiglieri chiedono anche di “modificare il regolamento, prevedendo l’utilizzo di un numero maggiore di cani con il metodo della girata”

Manuela Rontini e Gianluigi Molinari (Pd)

Con un’interrogazione Manuela Rontini e Gian Luigi Molinari del Partito democratico sollecitano l’intervento del governo regionale “al fine di aumentare l’efficacia del prelievo del cinghiale”.

La presenza, spiegano di due consiglieri, “sempre più massiccia di ungulati nei territori regionali (addirittura con espansione nelle zone di pianura), con conseguenti danni all’ambiente, alle attività agricole e alle altre attività umane (compresi i sempre più frequenti incidenti stradali), impone di individuare misure e tecniche di intervento che consentano di arrestarne la proliferazione”. Anche nelle aree confinanti con i parchi regionali e con le aziende faunistico-venatorie, rimarcano, “è ormai improrogabile la necessità di adottare misure più incisive”.

I due dem chiedono quindi all’esecutivo regionale di “inserire anche la braccata tra i metodi di caccia previsti nei piani di controllo”, oltre a “modificare il regolamento per la gestione degli ungulati, prevedendo la possibilità di utilizzare un numero maggiore di cani nella caccia con il metodo della girata”.

La girata, si legge nell’atto ispettivo, visto il numero ridotto dei partecipanti, si attua su superfici molto limitate e su terreni poveri di vegetazione arbustiva, un metodo non sempre efficace per sopperire all’esigenza di tenere sotto controllo la popolazione dei cinghiali, mentre la braccata, più impattante e incisiva, consente di stanare e abbattere in una sola battuta un numero maggiore di prede.

(Cristian Casali)

Ambiente e territorio