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Carcere: al Master di giornalismo c’è il Garante dei detenuti

Il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri ha inaugurato l’anno accademico 2023-2024 del Master di giornalismo dell’Università di Bologna. Intervento incentrato sulla necessità di un rapporto corretto tra mondo carcerario e giornalismo

Un sguardo d’insieme sul carcere, sui meccanismi e sul funzionamento della macchina amministrativa che sta alla base del sistema penitenziario. E su come il sistema giornalistico e informativo sia chiamato ad approcciare il mondo carcerario con professionalità, deontologia ed empatia. Su queste tematiche si è concentrata la lezione che Roberto Cavalieri, Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, ha tenuto nei giorni scorsi al Master di giornalismo dell’Università di Bologna nell’ambito  di un progetto di collaborazione tra Unibo e il Servizio informazione dell’Assemblea legislativa.

In apertura dell’anno accademico 2023-2024, di fronte ad una platea di una trentina di aspiranti giornalisti, Cavalieri ha anche illustrato le competenze del provveditorato regionale (PRAP), le responsabilità dei magistrati e quelle del ministero della Giustizia, oltre alle diverse tipologie di classificazione dei detenuti. Inquadrando poi le funzioni e le prerogative operative degli organi di garanzia regionali, Roberto Cavalieri ha illustrato la costante attività di visite ispettive alle carceri e la raccolta di informazioni sui bisogni dei detenuti attraverso i colloqui e l’opera di mediazione con avvocati e amministrazione penitenziaria, per cercare di supportare il detenuto nelle proprie istanze o reclami.

In una seconda parte della lezione, anche rispondendo alle numerose domande rivolte dagli studenti, il Garante ha affrontato il tema del carcere dal punto di vista giornalistico e informativo: dall’importanza della differenziazione delle fonti, all’empatia che il giornalista deve mettere in campo nell’affrontare il tema; dalla capacità investigativa nel cercare motivazioni più profonde di fronte a fatti drammatici di cronaca, come rivolte o suicidi, all’opportunità deontologica di raccontare o meno, ed entro quali limiti, storie personali di vita carceraria. E come contemperare diritto di cronaca e diritto all’oblio di chi ha scontato pene detentive.

Il prossimo 8 marzo il Master rivolgerà la sua attenzione all’universo giovanile con la lezione di Claudia Giudici, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna.

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