Sanità e welfare

CARCERE. CHIUDONO GLI OPG, ARRIVANO LE REMS. INTERVENTO DELLA GARANTE REGIONALE DEI DETENUTI: ‘DALL’EMILIA-ROMAGNA GRANDE SEGNALE DI CIVILTÁ’

CARCERE. CHIUDONO GLI OPG, ARRIVANO LE REMS. INTERVENTO DELLA GARANTE REGIONALE DEI DETENUTI: ‘DALL’EMILIA-ROMAGNA GRANDE SEGNALE DI CIVILTÁ’

Oggi, 31 marzo 2015, chiudono gli Ospedali psichiatrici giudiziari: al loro posto le Rems, residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria. A seguire, un intervento sul tema della Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno.

“Contro ogni ragionevole previsione, abbiamo evitato l’ennesima, ulteriore, proroga per chiudere definitivamente gli Opg. Certo: il trasferimento degli internati avverrà gradualmente e non ovunque con le stesse tempistiche, ma la circostanza è comunque significativa. Ad un certo punto, si è detto ‘basta’. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, alla fatidica data del 31 marzo saranno pienamente operative le due Rems provvisorie di Bologna e Parma, in attesa di quelle definitive previste su Reggio Emilia.

Questo non significa che l’attuale Opg di Reggio Emilia chiuderà i battenti. Gli attuali internati, residenti di altre Regioni, dovranno attendere il trasferimento negli istituti dei territori di appartenenza. Si tratta di questione irrisolta e di dimensioni non trascurabili, essendo più di 30 le persone venete delle quali non è chiara la sorte. Rimarranno presso l’attuale struttura anche una quarantina di persone tra detenuti con infermità psichica sopravvenuta durante l’esecuzione della pena e detenuti minorati psichici. Nonostante tutto, comunque, il momento è di quelli significativi. La struttura di Bologna, visitata a brevissima distanza dal trasferimento degli internati, appare in grado di accoglierli adeguatamente, essendo organizzata secondo un modello ad alta intensità medica e riabilitativa. Si parla della contestuale presenza di non più di quindici persone, ospitate in camere da uno-due posti letto e bagno interno.

Finalmente si va verso un modello gestionale nuovo, che mette al centro della propria attenzione il ‘paziente’ più che l’ ‘internato’ e riconosce nella necessità di cura lo scopo precipuo dell’intervento. All’interno delle aree dedicate al pernottamento non è prevista la presenza delle telecamere, perché gli operatori saranno sempre a disposizione e questo è uno degli innumerevoli segnali del cambio di passo. Insomma, non si tratta di mere modifiche cosmetiche. All’inizio del lungo percorso di superamento dei vecchi Opg, in molti hanno temuto che le nuove Rems si sarebbero risolte in residenze sanitarie certamente immuni dalle ‘gravi e inaccettabili carenze strutturali e igienico-sanitarie’ riscontrate dalla ‘Commissione Marino’ del 2008, ma dove – nella sostanza – si sarebbero replicate le medesime dinamiche. Almeno per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, invece, le cose sembrano andare in un senso completamente diverso.

Certo occorrerà procedere ad un attento monitoraggio di quanto avverrà nei prossimi mesi e, di volta in volta, ricalibrare le soluzioni organizzative sulla base dei bisogni emergenti. I segnali incoraggianti, comunque, non mancano. A questo punto, i tempi sono veramente maturi per arrivare ad una piena rivisitazione del quadro normativo di riferimento, rimasto invece immutato lungo tutto il cammino che ha portato a questo momento di svolta. Con coraggio occorre proseguire sulla strada intrapresa.

Ampi sono gli spazi riservati alle attività cliniche e anche a quelle ricreative (biblioteca, sala fumatori, spazio ristoro per la preparazione di bevande…). È a disposizione anche una vastissima area esterna. La gestione interna della struttura è affidata a personale esclusivamente sanitario, mentre la vigilanza perimetrale esterna viene garantita dalla presenza, 24 ore al giorno, di una guardia giurata. Sono già attivi i contatti con il vicino ospedale cittadino, per la presa in carico delle acuzie psichiatriche non trattabili efficacemente all’interno della struttura e delle altre necessità di ordine sanitario che richiedano interventi specialistici e d’urgenza. La scommessa è certamente alta perché si fonda su un concetto di sicurezza inedito per i vecchi Opg, dove la polizia penitenziaria poteva sempre intervenire, al bisogno”.

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